VETERE RADIOMILANINTER / MILANO – “Zlatan, vi manca ancora qualcosa per essere al livello della Juve”? Fa uno strano verso Ibra, alla domanda postagli da Alessandro Alciato di Sky nell’immediato post-partita di Milan-Chievo, un cenno di risatona a stento trattenuta. E’ chiaro, cristallino, cosa balenasse in realtà nel capoccione con tanto di coda dello svedese: “i più forti siamo noi”. La prestazione schiacciante, che ha annichilito sin dalle prime battute il Chievo di Di Carlo, sembra dare in effetti un messaggio chiaro e tondo al campionato. Il Milan fortificato e ulteriormente irrobustito dopo la prestazione convincente di mercoledi sera col Barca, avrebbe attualmente strada totalmente spianata per la fuga solitaria in vetta alla classifica. Il condizionale è d’obbligo, sarebbe possibile infatti se non fosse per la sorprendente Juventus che sabato sera ha lanciato un eloquente messaggio. Fare bottino pieno all’Olimpico, di questi tempi e contro questa Lazio, non è un obiettivo possibile per una squadra che non abbia organico e giocatori di vertice. Una squadra guidata ottimamente dal condottiero Conte, che sin dai primi giorni del suo ritorno alla base bianconera aveva destato buone, ottime impressioni, risvegliando piano piano l’orgoglio juventino assopitosi delicatamente negli ultimi tempi. Il tecnico bianconero sta mostrando l’abilità dei grandi allenatori, capaci di tirar fuori il 110% dai propri giocatori, facendoli rendere al di sopra delle aspettative. Si sta delineando una corsa a due, affascinante e avvincente, che richiama alla mente la volata spalla contro spalla del 2004, quando a spuntarla al fotofinish fu la Juventus di Fabio Capello.
Un duello quello tra Milan e Juventus, che non si disputa solo sui campi verdi della serie A, ma che prosegue sul mercato. Tevez, l’oggetto del contendere, il desiderio neanche troppo proibito. Numerose sono state le notizie e indiscrezioni circa una controfferta fatta pervenire dal d.g. Marotta direttamente sul Blackberry di Kia Joorabchian, agente dell’apache. Galliani ha mostrato per primo le carte sul tavolo, senza tanti fronzoli, incontrando l’agente dell’argentino nelle segrete della sede di via Turati. Sono arrivate pronte e tempestive le smentite del caso di Marotta: “Tevez non ci interessa”. La partita a scacchi sul mercato è dunque iniziata. Non va però sottovalutato un aspetto importante però: quando quella vecchia volpe di Galliani esce cosi allo scoperto, è chiaro segno che qualcosa di concreto c’e’ davvero e la volontà della società di portare l’attaccante argentino a Milanello già a gennaio è forte. Un’operazione, se dovesse andare in porto, che ricalcherebbe in qualche modo l’affaire Ronaldo del 2007, quando l’attaccante brasiliano fu preziosissimo coi suoi 9 gol siglati in campionato, non potendo però disputare la Champions (proprio come Tevez).
Tiratina d’orecchie conclusiva invece per Allegri, detto dell’ottima evoluzione di una squadra che sta puntando sempre più a incrementare il suo potenziale, non possiamo tacere sull’inserimento tardivo di El Sharaawy proprio nel match con il Chievo. Un giovane di questo potenziale, non può migliorare e prendere confidenza se impiegato per soli 15 minuti, in un match già chiuso a doppia mandata nel primo tempo. Serve maggiore coraggio. Se si decide di trattenere a Milano Stephan anche a gennaio, è necessario cambiare rotta: dentro anche nelle partite che contano. O cosi, o che venga mandato in prestito, dove possa finalmente giocare.
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