Lettere dal 1900: giu' le mani da Cisse. Coi tedeschi e' tutto piu' bello: non solo Klose…

Prosegue l'appuntamento di Calciomercato.it col punto di vista biancoceleste

LETTERE DAL 1900 CISSE KLOSE / ROMA – Napoli-Lazio è appena finita. Leggo Twitter. “Djibril, la prossima partita devi vederla dalla panchina“. Risponde: “Nessun problema, mettimi fuori. Cosa ne sai del calcio?” E ancora: “Sentite tutti: certa gente di questo sport non capisce una mazza. Se pensate che segnare sia facile significa che non sapete niente di calcio. Lo 0-0 a Napoli è un grande risultato, guardate cosa ha fatto il Milan al San Paolo. Sono infuriato con questi ignoranti, buonanotte”.

Djibril Cisse è un impavido. Nelle sue esultanze non veste la maschera del guerriero per fomentare le folle; lui è un guerriero che fomenta le folle. Come tutti i condottieri, non se le va a cercare: quando vince tutti salgono sul suo carrozzone, quando non vince tira dritto per la sua strada anche se chi lo esaltava ora lo infanga. Non si fa forte di quanti lo supportino o gli dicano che non è un buon attaccante: lui tira dritto e basta. Se c'è da ringhiare, ringhia. Se c'è da rimboccarsi le maniche dopo essersi spaccato tutte e due le gambe, se le rimbocca, torna in campo e segna cinquanta gol in due anni. Reja giura e spergiura che dimostrerà qualità mostruose: di Reja mi fidavo ben prima che diventasse il profeta degli pseudo-tifosi, di quelli che lo sostengono soltanto da quando ha vinto il derby, che fino a due giorni prima ne invocavano l'esonero. Reja ha sempre avuto ragione sui giocatori della Lazio (vedi Zarate). E ce l'ha anche stavolta.

Capitolo più piacevole: il mercato. Presidente e direttore sportivo sottolineano che acquisteranno giocatori soltanto se ce ne sarà veramente bisogno; il tecnico persino glissa, sostenendo di avere già una rosa completa. Nulla da obiettare: i risultati cantano per loro. Ma se anche il Barcellona fiuta almeno due acquisti per finestra di mercato, allora è dovuto che la Lazio vada alla ricerca di rinforzi. Giusto per non perdere il ritmo dei blaugrana, sapete.

Miro Klose sta ricordando alla piazza la tempra certosina dei tedeschi. Non c'è tifoso che non vorrebbe vestire di biancoceleste la Nazionale teutonica. Corrono in aiuto le indiscrezioni di mercato: basterebbe la giusta predisposizione di Lotito, dicono, per far approdare Lukas Podolski nella capitale. Parliamoci chiaro: trasformerebbe un reparto offensivo di livello europeo in uno di caratura mondiale. Un altro lavoratore indomito, un'altra testa umile che mette al servizio della squadra il proprio sconfinato talento. Vogliamo parlare di qualità? Ha corsa, tecnica, agonismo da vendere; col sinistro, da fuori area, ha segnato montagne di gol. E' tra i migliori marcatori della Bundesliga e fa incetta di elogi e premi con la Germania dal 2004, quando aveva 19 anni. Coetaneo di Hernanes, incarnerebbe — no: incarna — la punta di diamante perfetta per un attacco da urlo.

Arrivare a Podolski sarà difficile. Ma siamo arrivati a Hernanes. Poi a Klose. Quindi a Cisse. I fuochi d'artificio, ormai, Lotito sa come innescarli. E con tutta questa polvere da sparo…