CALCIOPOLI ESCLUSIVO STAGLIANO SU PETRUCCI / ROMA – Hanno fatto e faranno discutere le parole del presidente del CONI, Gianni Petrucci, sul 'doping legale' che attanaglia il calcio. Calciomercato.it in esclulsiva ha chiesto un'opinione al'avv. Mario Stagliano, ex vice capo dell'ufficio indagini della FIGC, che di Calciopoli ha un'esperienza diretta e un'opinione ben definita: “Onestamente non ho ancora letto le dichiarazioni di Petrucci, ma non credo che siano gli avvocati il problema del calcio. D'altronde parliamo di una categoria di cui faccio parte, è chiaro che tutti cercano di fare al meglio il proprio lavoro e quello degli avvocati è difendere gli assistiti”. Il problema, secondo Stagliano, sta nel diritto sportivo, ma non è di facile soluzione: “Le norme che regolano il diritto sportivo non sono equiparabili a quelle del codice penale, perché ciò che regola il calcio è una sorta di gentlemen's agreement nel quale, com'è ovvio, è possibile trovare più di un vulnus. Naturalmente le regole sono sempre perfettibili, ma in questo campo saranno sempre e comunque aggirabili. Del resto è anche impossibile creare un codice di procedura sportiva ad hoc, non la finiremmo più“.
LA RICHIESTA DANNI DELLA JUVE – A Stagliano, comunque, non è andata giù la richiesta per danni avanzata dalla Juventus alla Federazione: “Sinceramente non la capisco la posizione della Juventus. Se si fosse ritenuta vittima dell'operato di Moggi, dal 2006 ad oggi avrebbe comunque potuto intraprendere un'azione di responsabilità verso gli amministratori della società all'epoca di Calciopoli. E invece no, finché sembrava che Moggi potesse incorrere in un'assoluzione i dirigenti juventini non si sono mai esposti, ora che invece la sua barca sta affondando lo abbandonano al suo destino e fanno le vittime. Personalmente non ho una gran simpatia per Moggi, ma non si può sentirsi bravi finché si è sul carro del vincitore e poi scenderne quando si perde. Ma poi mi fa sorridere una cosa… 443.725.200 euro: come hanno fatto a quantificare anche i 200 euro?”.
MA CHE SENSO HA? – Una richiesta, quella di Agnelli per i danni, che non trova fondamenti neanche dal punto di vista giuridico: “Se c'è qualcuno che ha subito danni da questa vicenda – continua Stagliano – non è certo la Juve. Tra l'altro l'avvocato che difende adesso i bianconeri è lo stesso che faceva parte del collegio difensivo che patteggiò nel 2006 la retrocessione in B. Se si ritenevano innocenti non avrebbero dovuto patteggiare. Per inciso, io a suo tempo mi espressi sostenendo che la Juventus doveva ritenersi già fortunata se finiva in serie C. Poi c'è un altro aspetto della situazione che non mi è chiaro: la FIGC si è costituita parte civile soltanto nei confronti degli imputati, non nei confronti delle società. Per la responsabilità civile la richiesta è partita dalle squadre stesse, mi sembra di ricordare Brescia e Bologna. Quindi da parte della Juve agire contro la FIGC soltanto per il principio della responsabilità oggettiva è un controsenso: è un principio regolamentare che è insindacabile, poichè si accetta nel momento in cui si partecipa ad un campionato che ha questa regola”.
TIFOSI DANNEGGIATI – Una richiesta che dunque probabilmente è illegittima, ma non per questo irregolare: “Tutti possono chiedere danni a tutti, il problema è vedere poi se ci siano gli estremi per avere ragione. In caso contrario si pagano le spese legali, il sistema funziona così, ma è nel loro pieno diritto iniziare a chiedere ciò che vogliono, poi si vedrà. Personalmente credo che Agnelli rischi un altro grosso buco nell'acqua, come nel caso di quella lettera inviata a Platini, per la quale il presidente Uefa dichiarò che poteva anche risparmiarsi il francobollo”. Anche l'Inter sembra coinvolta, ma per Stagliano questo non esclude minimamente la Juventus: “Una statistica dice che i crimini che non vengono scoperti sono l'80% del totale. Ma non per questo motivo l'altro 20%, se colpevole, può chiedere l'assoluzione finché non si risolvono gli altri casi. Il principio 'tutti colpevoli, nessun colpevole' non ha senso di esistere. Quindi non certo per questo motivo la Juventus può chiedere un'assoluzione per i misfatti di cui è stata accusata nel 2006″. Alla fine, come sempre, chi ha subito i danni maggiori da questa triste vicenda non sono le società, ma un'altra categoria ben più vasta: “I tifosi. Secondo me solo loro sono i danneggiati di tutto ciò che è successo. E non solo gli altri tifosi, anche quelli della Juventus dovrebbero sentirsi parte lesa anzichè sposare ciecamente le tesi della dirigenza”.
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