Bilancio Juventus: la Consob manda gli ispettori

Sotto esame bilanci e relazioni degli ultimi anni. Atto dovuto a seguito degli esposti di diversi operatori del settore

BILANCIO JUVENTUS CONSOB MANDA ISPETTORI/TORINO – “Un atto dovuto a seguito delle rimostranze di diversi operatori del settore”, così, a mezza bocca, ci risponde dietro anonimato un alto funzionario Consob in merito all'ispezione ordinata dall'organo di vigilanza in sede Juventus.

In discussione non tanto i risultati sportivi (non ci saranno ripercussioni sul campo) quanto un'inaspettata perdita da 95 milioni che ha fatto storcere la bocca a molti.

Sotto esame anche la situazione contabile degli esercizi precedenti: sospetto è parso il patteggiamento fiscale che ha portato a una transazione da oltre 7 milioni e l'eccessivo uso di svalutazioni che hanno comportato costi per oltre 30 milioni. Operazioni che hanno messo a rischio i risparmi di 40 mila azionisti di minoranza e hanno portato a un crollo verticale del valore delle azioni della società bianconera.

Per ripianare la perdita, in un primo momento, la società aveva proposto infatti l'annullamento dei titoli azionari (200 milioni di azioni dal valore di 95 centesimi l'una, prima dell'operazione) e l'emissione di nuove azioni per un corrispettivo di 120 milioni di euro.

Una situazione che ha innescato una serie di polemiche e che ha portato la Juventus, su invito della Consob, a rivedere tale progetto a quattro giorni dall'assemblea tenutasi martedì scorso. L'emissione di nuove azioni non comporterà, infatti, l'annullamento delle vecchie, che tuttavia subiranno una svalutazione drastica, anche in virtù della possibilità che, in caso di fallimento dell'operazione di ricapitalizzazione, EXOR possa optare per un delisting a costo irrisorio, ritirando le azioni in circolazione per poco più di 60 centesimi a pezzo, contro gli oltre 3 euro del prezzo di emissione del 2001.

Il primo azionista si è già dichiarato pronto ad esercitare il diritto di opzione in relazione alle quote LAFICO (7,5% di partecipazione), società libica “congelata” a seguito dei fatti ben noti, cosa che comporterà un aumento della partecipazione EXOR in Juventus di circa il 3,75% (il nuovo governo libico dovrebbe restare titolare del restante 3,75%)

Un atto dovuto, quindi, che tuttavia potrebbe risolversi in un nulla di fatto: da parte della società bianconera traspare fiducia in merito a una risoluzione positiva delle ispezioni.