STORIA DEL CALCIO 34, MILAN CAMPIONE SCUSATE IL RITARDO / Laveno Mombello (VA) – Nel dicembre del 1950, il Presidente federale Barassi aveva presentato a Rapallo il suo progetto per il rinnovamento delle tre serie principali. Il punto chiave riguardava il passaggio di A, B e C a 18 squadre. Il campionato che prende il via nel 1951 rappresenta il momento di transizione verso la riduzione delle partecipanti. Questo il meccanismo scelto: tre retrocessioni in Serie A e una sola promossa dalla B, con una chance aggiuntiva per i cadetti rappresentata da uno spareggio tra la seconda di B e la quart’ultima di A. Per i più maliziosi quest’ultimo accorgimento era volto a dare la possibilità a Roma e Genoa di tornare repentinamente nella massima divisione.
Partenza sparata del Como, che vincendo le prime tre si porta in testa. E’ solo un fuoco di paglia: i lariani perdono alla quarta con la neopromossa SPAL e lasciano strada libera a Juventus e Milan, le vere pretendenti al titolo. Dopo un girone d’andata combattuto, i bianconeri superano il giro di boa da capolista, posizione che non si lasceranno più sfuggire. E’ ancora la Juve del trio danese (J.Hansen, K.Hansen e Praest) e di Giampiero Boniperti, che a soli 23 anni supera quota 100 gol in Serie A. L’allenatore è l’italo-ungherese Giorgio Sarosi, avversario in campo dell’Italia nella finale iridata del 1938. Secondo staccato di sette punti il Milan, terza a undici l’Inter. Jhon Hansen è il capocannoniere, con 30 reti precede Nordhal (26) e Nyers (23).
La Roma vince il campionato di B e si riporta prontamente nel calcio che conta; obiettivo fallito malamente dal Genoa, solo quinto classificato nel campionato cadetto.
Dopo sole cinque gare arriva al termine l’esperienza alla guida della Nazionale della commissione tecnica Beretta-Combi-Busi. Nel novembre del ’51 due pareggi, entrambi per 1-1 con Svezia in amichevole e Svizzera in Coppa Internazionale, portano ad un rimpasto sulla panchina azzurra. La spunta Beretta, in evidente contrasto con i due collaboratori; gli verrà affiancato, udite, udite, un certo Giuseppe Meazza.
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