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Lazio, c'è del marcio a Formello: Reja ha preso il posto di Lotito

I tifosi della Lazio hanno accantonato le polemiche con la società: il bersaglio è ora il mister

LAZIO REJA LOTITO TIFOSI CURVA NORD / ROMA – Quella tra Edoardo Reja e i tifosi della Lazio non può essere definita una storia d’amore chiusa improvvisamente. Il feeling tra l’ex allenatore del Napoli e le frange più calde del tifo biancoceleste non c’è mai stato: i tifosi hanno sempre sostenuto la squadra, ma il tecnico non è mai entrato nel cuore della gente. Eppure l’esordio in panchina di Reja fu entusiasmante: il 14 febbraio 2010 la Lazio vince a Parma 2-0 e comincia la risalita verso la salvezza. A segno Stendardo e quel Mauro Matias Zarate che è forse uno dei motivi principali delle critiche a Reja: i tifosi lo hanno sempre amato, il tecnico no, e alla fine ne ha ottenuto la cessione ben sapendo a cosa sarebbe andato incontro.

Da quando è alla Lazio, però, Reja ha avuto il merito di centrare tutti gli obiettivi. Nella prima stagione ha preso la squadra in una situazione che da delicata si era trasformata in drammatica, portandola alla salvezza; lo scorso anno ha riportato la Lazio in Europa, fallendo l’ingresso nei playoff di Champions League solo per differenza reti nei confronti dell’Udinese. Sulle sue spalle, però, pesano le 4 sconfitte consecutive nei derby, anche se molte delle quali immeritate, oltre che un approccio alle gare molto conservativo, che ha portato sì la Lazio ad avere nella passata stagione la seconda difesa meno battuta del campionato ma anche ad avere enormi difficoltà nel fare gol. Quest’anno sono arrivati due bomber straordinari come Cissè e Klose a colmare quello che sembrava l’unico gap della rosa biancoceleste, ma i problemi si sono trasferiti dietro: nelle prime 5 uscite stagionali la Lazio ha preso 7 reti, di cui 4 nella doppia sfida di campionato con Milan e Genoa. Numeri preoccupanti proprio in relazione alla solidità difensiva della passata stagione.

Alla fine della gara contro il Grifone, dove la Lazio ha praticamente smesso di giocare nella ripresa, sono arrivati i fischi e un “Reja vattene” intonato dalla curva Nord che ha fatto talmente arrabbiare il mister goriziano da portarlo a rassegnare le dimissioni, respinte da Lotito. Ieri il colpo di grazia finale sulla sua storia alla Lazio: “Vado avanti, ma provo disagio: il quadro è buono, la cornice è marcia”, con chiaro riferimento ai tifosi. Come può Reja attaccare in questo modo quella stessa gente che non ha mai fatto mancare il supporto alla squadra? E soprattutto come può restare in panchina con questi sentimenti verso l’ambiente? Un tecnico che vuole guidare una grande squadra, e la Lazio sta spingendo per tornare ad esserlo, non può certo permettersi di non accettare le critiche, specialmente se arrivate dopo 2 gare nelle quali la Lazio non ha certo brillato. Per la maggior parte dei tifosi Reja potrà ora anche vincere le prossime gare, ma ormai è e resta un corpo estraneo al mondo biancoceleste. Ieri nelle radio era forte il malcontento per le dichiarazioni del mister goriziano e, se la Lazio non dovesse fare punti stasera a Cesena, l'atmosfera che si respirerà domenica all'Olimpico sarebbe di quelle pesanti. Incredibile, ma vero, Reja è riuscito nell'impresa di mettere al riparo Lotito per qualche giorno dalle continue accuse che gli vengono mosse da anni: da ieri la furia della gente è solo per il tecnico. La squadra è con lui, la società pure: con queste premesse i risultati sarebbero arrivati, ma Reja ha deciso di distruggere un lavoro faticosamente iniziato 1 anno e mezzo fa per la sua incapacità di gestire le pressioni esterne. Ora rimettere insieme i cocci sarà più difficile che vincere lo Scudetto.

Redazione

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