ETO'O ANZHI / PARIGI – Un'offerta molto più che indecente e un addio che pochi giorni prima sembrava inaspettato. Ora, ad un mese di distanza, Samuel Eto'o sulle pagine del quotidiano francese 'L'Equipe', racconta i perché della sua fuga dall'Inter destinazione Daghestan. “L’idea – spiega Eto’o – è dare visibilità all’Africa, provare che anche noi africani possiamo diventare gente importante. Se mi avessero proposto lo stesso stipendio che avevo all’Inter non sarei venuto. Poi è facile criticare. Non rimpiango nulla, qui le installazioni sono ottime e le persone formidabili. Con questo contratto dimostro ai ragazzini africani che tutto è possibile e che basta darsi i mezzi per riuscire. Il proprietario del club associando la sua volontà al mio talento ha permesso che il sogno di migliaia di africani diventasse realtà. D’altronde anche il presidente del Gabon mi ha detto che dovevo venire qui, perché è di questo che l’Africa ha bisogno”. Una rinuncia però c'è stata: quella all'elicottero. “Me l’hanno proposto per evitare il traffico moscovita – continua Eto'o – ma ho rifiutato”.
A.S.
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