LUIS ENRIQUE VIGILIA EUROPA LEAGUE / ROMA – Alla vigilia della gara di ritorno del preliminare di Europa League con lo Slovan Bratislava, Luis Enrique fa chiarezza a proposito dell'esclusione di Francesco Totti nel match di andata: “Mi sento sostenuto dalla società. Non mi faccio condizionare dalle voci che circolano, una squadra non è formata da un solo giocatore. Sceglierò sempre i più preparati per scendere in campo”. Il tecnico giallorosso ammette di avere pochi dubbi sugli uomini che manderà in campo domani: “La formazione è decisa al 90%, ma non faccio eccezioni: la darò un'ora e un quarto prima della partita, i giocatori la sapranno per primi. Se un giocatore vorrà chiamare un giornalista e dire la formazione, affari suoi. Io non l'ho mai fatto. Gestire un gruppo significa trattare le persone in maniera diversa: ho 3 figli e li tratto in maniera differente, ma le regole e le norme sono uguali per tutti. Io giudico in base a quello che vedo in allenamento. È così questa settimana, sarà così la prossima e sarà così per sempre. Non cambierò il mio modo di lavorare, è l'unico che conosco. Non mi faccio condizionare dalle voci che circolano: Dovete capire che voi non vivete le situazioni giorno per giorno: solo io conosco le situazioni. Se un calciatore ha un problema, ne parliamo in maniera diretta. Finora ho parlato più o meno con tutti, nessuno ha avuto qualcosa da ridire”.
RISULTATI – “Non so se vinceremo, ma in campo manderò sempre gli undici giocatori più preparati. Non abbiamo ancora trovato la quadratura del cerchio ma la mia idea è chiara: raggiungere i risultati attraverso un calcio collettivo, attraverso un sistema in cui tutti sono coinvolti a prescindere dal ruolo. Il giocatore ha un unico obbligo: deve allenarsi e condurre una vita da professionista. Il gol ci è mancato, ma la squadra ha creato. Negli ultimi giorni ci siamo allenati molto bene in vista di una partita fondamentale: è il nostro esordio in casa, è il mio esordio all'Olimpico. Vogliamo ricambiare l'affetto della gente: di sicuro lo faremo dal punto di vista dell'impegno, ma vogliamo farlo anche con i risultati. Quando sono venuto alla Roma, l'ho fatto per lavorare ad un progetto nuovo. Come sempre, in questi casi, all'inizio c'è qualcosa da migliorare e da cambiare. Sapevo che il primo anno non avrei trovato le condizioni ideali. I tifosi dall'inizio mi hanno detto sempre 'falli correre, falli correre': queste parole mi hanno sorpreso. Voglio che la gente senta che stiamo lavorando al 100%”.
A.B.
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