JUVENTUS DEL PIERO / TORINO – Alessandro Del Piero apre l'album dei ricordi e lo sfoglia insieme ai suoi tifosi. Il capitano bianconero, sul proprio sito ufficiale, racconta episodi e aneddoti legati alla Juventus e alla famiglia Agnelli durante la classica amichevole Juventus A – Juventus B a Villar Perosa.
RICORDI – “Villar Perosa è la casa della famiglia Agnelli. Dunque la casa della Juventus. La casa dell'estate, quella dove si scoprono i volti nuovi ma anche gli amici di sempre. Quella dove tutti i sogni sono possibili. Sono stato decine di volte a Villar Perosa, e non solo ad agosto. Una volta quella era la sede dei ritiri della Juve per tutti i pre partita e la visita a casa dell'Avvocato, prima di pranzo, era d'abitudine. Ricordo ancora un suo discorso prima di uno Juve-Parma, campionato '93/'94. Poche ore dopo segnai la mia prima tripletta in serie A con la maglia della Juve. Anche quella stagione – scrive Del Piero – era stata battezzata dalla solita partita Juve A-Juve B, o meglio Prima Squadra contro Primavera. Se non ricordo male – sapete, da allora è passato qualche anno… – allora giocai con la Primavera e l'Avvocato non riuscì ad arrivare al campo con il suo elicottero a causa delle perturbazioni in quota. Era il 22 agosto 1993, la Juventus A vinse 6-1 con gol di Vialli, Moeller, Conte (oggi fa un altro lavoro…), Carrera, Ravanelli e un'autorete. Da allora ne ho vissute tante di partite così, ma in fondo il ricordo che mi rimane è sempre lo stesso, che si confonde e si perde negli anni, rimanendo tuttavia nitido nella sostanza: un mare di bandiere bianconere, di gente accaldata che sventola una sciarpa e i foglietti con la penna per gli autografi, di bambini per mano ai genitori e ai nonni sulla strada che porta al campo, e poi sulle spalle o in braccio, sollevati sopra una transenna, per vedere passare i giocatori della Juventus”.
PASSATO E FUTURO — “Ho pensato spesso che da bambino ero uno di loro. Da grande mi è capitato di stare dall'altra parte. Un privilegio. Sarò felice di essere lì anche oggi, perché lì c'è un pezzo della nostra storia, e dunque anche del nostro futuro”. La lettera di Del Piero si conclude con un 'post scriptum': “Dopo quella partita a Villar Perosa nel '93, il mister Trapattoni disse ai giornalisti un po' critici sulla prestazione di alcuni 'nuovi': 'Questi ragazzi che vengono dalla provincia devono avere tempo per familiarizzare, lavoreranno con noi e sono convinto faranno bene'. Mi sa – conclude il capitano – che aveva ragione il Trap…”.
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