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Gli sputi nel calcio, quando il pallone nuota in un mare di saliva

Quello tra Rosi e Lavezzi non e' certamente il primo episodio. Ripercorriamo i precedenti per capire cosa rischiano i due giocatori

SPUTI NEL CALCIO, PRECEDENTI E RICHI PER ROSI E LAVEZZI / ROMA – Un mare di saliva che inonda la storia del calcio. Da quando le telecamere spiano i calciatori in ogni zona del campo e anche a palla lontana, ogni cosa è registrata, pubblica, sotto gli occhi di tutti. E così il rettangolo verde diventa un'aula di tribunale ed i calciatori devono fare i conti con la tanto temuta “prova tv”. E le telecamere non si fanno sfuggire proprio nulla: dai calci ai pugni, dalle manate alle testate, fino ad arrivare a quello che forse è il gesto più ignobile, lo sputo. Certo qualche goccia di saliva fa meno male fisicamente di un pugno ed è meno violento, ma a livello morale sputare su un avversario è il gesto più disgustoso che si possa commettere. A riportare in primo piano quest'orrenda tendenza dei calciatori ci hanno pensato Aleandro Rosi ed Ezequiel Lavezzi in RomaNapoli di ieri sera. Intorno al ventesimo del primo tempo il terzino giallorosso ha avvicinato l'attaccante partenopeo sputandogli sul collo. L'argentino ha risposto alla stessa maniera colpendo in pieno volto il romanista. L'arbitro e i suoi assistenti non hanno visto e Bergonzi si è limitato ad ammonirli per reciproche scorrettezze. Le televisioni, però, non si sono fatte sfuggire l'accaduto ed ora i due protagonisti rischiano grosso.

Il regolamento – Ai calciatori responsabili delle infrazioni di seguito indicate, commesse in occasione o durante la gara, è inflitta, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti, come sanzione minima la squalifica:

a) per due giornate in caso di condotta gravemente antisportiva e in caso di condotta ingiuriosa o irriguardosa nei confronti degli ufficiali di gara.
b) per tre giornate o a tempo determinato in caso di condotta violenta nei confronti di calciatori o altre persone presenti.
c) per cinque giornate o a tempo determinato in caso di particolare gravità della condotta violenta di cui alla lett. b).
d) per otto giornate o a tempo determinato in caso di condotta violenta nei confronti degli ufficiali di gara.

Il caso di Lavezzi e Rosi rientra nella lettera B e per questo i due giocatori dovrebbero essere squalificati per tre giornate. L'argentino del Napoli può però sperare nell'attenuante di essere stato provocato dal romanista e per questo vedere ridotta la sua squalifica almeno a due giornate di campionato.

I precedenti – Sono tanti gli episodi simili nella storia del calcio. Il primo sconvolgente caso avvenne proprio in Italia durante i Mondiali del 1990. I protagonisti furono Frankie Rijkaard e Rudi Voller in un Germania-Olanda. I due si presero a botte sin dall'inizio della gara, fino ad essere espulsi. L'olandese però sputò al tedesco sia durante uno dei loro litigi, sia dopo la doppia espulsione. Allora, però, non esisteva ancora la prova tv e Rijkaard la passò liscia. Il gesto fu ripetuto in Premier League da Bergkamp e Beckham. Uno dei primi casi ad essere puniti con la prova tv fu lo sputo di Zago a Simeone in un derby romano di fine 1999. Il difensore brasiliano venne punito con tre giornate di squalifica. Lo stesso Zago, però, si ripetè in Coppa Uefa scegliendo stavolta come suo bersaglio Rogerio del Boavista. Ancora tre giornate di squalifica per il brasiliano. Famose anche le salive di Sinisa Mihajlovic e Francesco Totti. Il primo sputò in faccia ad Adrian Mutu, suo attuale calciatore alla Fiorentina, in un Lazio-Chelsea di Champions League prendendosi ben otto giornate di squalifica. Totti, invece, sputò in pieno volto a distanza ravvicinata a Cristian Poulsen nell'Europeo 2004 e venne squalificato per quattro turni. Recenti anche gli sputi di Terry e Cristiano Ronaldo, ma restando in Italia è importante ricordare, oltre allo sputo di Samuel ai danni di Nedved, anche le tre giornate di squalifica a Fernando Couto per uno sputo a Erjon Bogdani in un Parma-Livorno del 2007. Un mare di saliva nella storia del calcio dunque. Che gesto ignobile.

E.R.

Redazione

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