STORIA DEL CALCIO, 12° PUNTATA / MILANO – Campionato 1927/28: tre retrocessioni per le formazioni del centro-sud rischiano di ridurre al minimo la partecipazione meridionale alla Divisione Nazionale. Mussolini spinge per una rappresentanza geograficamente trasversale. Viene quindi ripescato il Napoli, al quale si va ad aggiungere la Roma. La società capitolina viene fondata, sotto la pressione del Partito Fascista, grazie alla fusione di ben tre club romani: l'Alba, il Roman e la Fortitudo. Solo la Lazio, squadra che vanta già un'importante tradizione, riesce a non farsi inglobare nel nuovo sodalizio mantenendo la propria identità. La guida tecnica della Roma viene affidata a William Garbutt, che lascia il Genoa per dedicarsi a questa nuova avventura.
Scudetto al Torino che, dopo la revoca del titolo del '27, si prende subito la sua rivincita superando Genoa e Juventus nel girone finale a otto squadre. Onorevole ottavo posto nel girone B per la neonata squadra giallorossa, già primatista del centro-sud fin dalla sua prima apparizione.
I giochi Olimpici di Amsterdam del 1928 regalano alla nazionale azzura il suo primo alloro. Terzo posto finale che vale la medaglia olimpica, ma soprattutto l'affernazione come prima rappresentativa europea, superata solo dalle stelle dell'Uruguay, che verrà poi battuto in finale dall'Argentina. La gara che assegna il bronzo all'Italia è la vittoria per 11-3 contro il modesto Egitto. Da segnalare l'ottimo rendimento di Adolfo Baloncieri, regista del Torino, autore di ben 6 gol in 5 gare. Tra le fila degli azzurri anche i ventiduenni Fulvio Bernardini e Angelo Schiavio, che sapranno lasciare il segno nelle stagioni a venire.
Il campionato del 1928/29 è una tappa transitoria verso la definitiva affermazione del girone unico, seguendo il solco da tempo tracciato dai campionati anglosassoni. Leandro Arpinati decide di allargare la partecipazione alla Divisione Nazionale anche alle squadre retrocesse nella stagione appena conclusa, con l'aggiunta di altre formazioni per il raggiungimento di quota 32, valevole alla composizione di due gruppi da 16 compagini. Tra le beneficiarie spiccano Lazio e Fiorentina. L'US Milanese, terza squadra di Milano, scompare dalle scene fondendosi con l'Inter. Il club meneghino muta la propria denominazione in Ambrosiana-Milano, vista l'inopportunità del nome 'Internazionale' per i canoni del regime; c'è chi sostiene che questa decisione viene prese su esplicita richiesta del Duce in persona.
Bologna e Torino si aggiudicano il primato nei due gironi. Da sottolineare la crescita della Roma, terza nel gruppo A dietro ai granata e al Milan. Scudetto al Bologna, vittorioso nella tripla finale (andata a Bologna, ritorno a Torino e spareggio giocato a Roma). Secondo titolo per il felsinei trascinati da Angelo Schiavio. E' anche l'anno dell'esplosione di Giuseppe Meazza, diciottenne centravanti dell'Ambrosiana, che convince tutti a suon di gol; nasce una stella, una delle più splendenti nella storia del calcio italiano.
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