Aurelio De Laurentiis punge senza mezzi termini l’Inter e poi anche i Friedkin, lanciando un nuovo campionato italiano con 14 squadre e criteri a parte
Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’intervista fiume a ‘Il Corriere dello Sport’ in cui ha toccato una miriade di temi. La Superlega in primis, tema centrale di queste ore, ma anche tanti argomenti di casa Napoli. Dagli allenatori contattati prima di Garcia, al retroscena sulla voglia di esonerarlo già il giorno della presentazione, ai rinnovi di Zelinski e Osimhen fino a Elmas “già ceduto”.
Il vulcanico patron dei partenopei, però, si conferma un fiume in piena, non ha ormai più freni. Lo aveva già dimostrato interrompendo l’ad della Lega Serie A De Siervo nella conferenza relativa ai diritti tv, così anche oggi. E De Laurentiis ha lanciato un’idea decisamente particolare, per certi versi una superlega italiana: “Farei subito una serie E, dove E sta per élite. Sole squadre di città con un numero rilevante di tifosi. Un Palermo che dà garanzie economiche non può fare la trafila dalla serie D. Un Bari che ha un bacino di un milione duecentomila fan non può stare dove sta. Mentre in prima serie ti trovi città di ventimila abitanti che non fanno diecimila biglietti. Allora io dico: alle sette, otto squadre che egemonizzano la classifica, aggiungiamone altre sette che possono avere le stesse ambizioni. E chiudiamo a 14 posti nella serie d’élite. Poi due gironi di Serie A da venti squadre. E il resto è dilettantismo, che funga da vivaio”. Così, secco. Il modello è la NBA, quindi – aggiunge poi DeLa – senza retrocessioni e promozioni.
De Laurentiis senza freni: “L’Inter non si sa di chi sia e i bilanci…”
Non solo, perché il presidente del Napoli continua a battere sulla mancanza di veri imprenditori nel calcio italiano. E di numeri uno stranieri che, diciamo, frequentano poco gli ambienti di loro interesse. “RedBird – dice De Laurentiis al Corriere dello Sport – sta in America. L’Inter non si sa di chi sia. Chi parla a suo nome fa i conti dei bilanci che…” ADL non termina la frase, ma il riferimento alle difficoltà finanziarie nerazzurre e a Marotta sono esplicite.
Non manca anche il riferimento e la punzecchiata alla Roma, che insieme all’Inter ha detto no alla Superlega: “Vorrei avere il piacere di vedere in Lega Dan Friedkin e suo figlio qualche volta. Li ho incontrati a Los Angeles per parlare di cinema, ma qui non vengono. E nessuno si ribella all’idea balzana di una Supercoppa che neanche gli arabi vorrebbero”.