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Da Perisic a Milinkovic e Zidane, Allegri ribalta la Juve: “Squadra mediocre”

La Juventus sta vivendo un momento molto negativo sotto il profilo del gioco e dei risultati. L’ultima analisi scagiona Allegri e punta al calciomercato: Milinkovic e non solo

Sono tanti i problemi che bisogna valutare se si parla della Juventus, in questo momento storico. Perché la crisi non finisce, anzi è sempre più nel vivo dopo le sconfitte contro Benfica e Monza.

Allegri ©LaPresse

Ma a essere sotto accusa non sono solo i risultati, ma soprattutto il gioco. I bianconeri fanno tantissima fatica a creare occasioni da gol e a costruire azioni corali, secondo i principi di calcio dati dall’allenatore. Ora una risposta serve e al più presto, anche perché Massimiliano Allegri è stato confermato dalla società sulla panchina della Vecchia Signora e, al momento, la sua posizione non è in bilico. Ne ha parlato un ex allenatore vicino al tecnico livornese: stiamo parlando dell’ex allenatore Giovanni Galeone. Ai microfoni di ‘Radio Radio‘, si è esposto fin da subito sui problemi principali del gruppo bianconero: “Allegri non ha più i grandi vecchi dello spogliatoio come Buffon, Barzagli e Chiellini. Ora c’è solo Bonucci che mi pare sconsolato ed è un po’ vedovo di Chiellini. Pogba non è mai stato a disposizione. La storia delle assenze è giustificabile per pochi risultati, non per tutti. Non si può prendere due gol nel primo tempo dalla Salernitana o perdere col Monza“.

E poi continua a puntare il dito contro il gruppo bianconero: “Ma anche con la rosa completa, la Juve è da quarto/quinto posto, una squadra mediocre. Si parla di progetto di 4 anni: se il primo arrivi quarto a venti punti, l’anno dopo non vinci lo scudetto. Ma che progetto è se vendi de Ligt e tieni Bonucci, vendi Kulusevski e prendi Kostic, vendi Bentancur e prendi Paredes? Hai fatto una squadra esperta. Vincere subito non è facile, soprattutto se cambi mezza squadra. Cuadrado non è più Cuadrado, Alex Sandro non è più lui, Bonucci ha 35 anni”.

La Juventus, l’esonero di Allegri e il calciomercato: come la pensa Galeone

Galeone ©LaPresse

L’esonero di Allegri è tema molto caldo tra i tifosi e sui social, ma Galeone non indica l’addio all’allenatore come via preferenziale: “Juve prigioniera del contratto di Allegri? Non penso considerando i nomi che sono circolati… Montero l’ho visto alla Sambenedettese e non fece male, ma dargli una squadra così importante perché è stato grande giocatore della Juve è azzardato. Se invece parliamo di Zidane e Tuchel, il discorso è diverso. Se Max capisce che non ha più in mano spogliatoio, una riflessione va fatta. Avere lo spogliatoio dalla propria parte non è importante ma decisivo. Non so perché de Ligt sia andato via, ma avrà avuto i suoi motivi”.

Milinkovic e Immobile ©LaPresse

E’ impossibile non puntare il dito contro il calciomercato messo in piedi dalla società: “Giocatori voluti da Allegri? A inizio mercato, oltre a Pogba e Di Maria, si ventilavano i nomi di Koulibaly, Perisic e Marcos AlonsoMi ero permesso si suggerire Milinkovic-Savic per cambiare la situazione della Juve da metà campo in su: con lui Immobile è sempre capocannoniere. Fa tanti gol senza tirare i rigori, oltre agli assist. E poi avevo detto Arnautovic come vice Vlahovic, invece sono arrivati altri giocatori e io sono rimasto perplesso. Dusan è un ottimo giocatore, ma il centrocampo della Juve non può stoppare a 4 metri, ma come Benzema, HiguainNon è uno che gioca contro tutti, ha bisogno di compagni che diano palloni in area di rigore, altrimenti può segnare su punizione”.

Infine, Galeone fa il punto su chi abbia più responsabilità tra la dirigenza e Allegri: “Se la società lo richiama dopo due anni ammettendo l’errore di averlo mandato via, allora deve farlo incidere. Pensavo che la Juve scegliendo Allegri gli avrebbe dato più importanza nelle scelte tecniche. Se gliele ha date, allora le responsabilità sono di Max”.

Maurizio Russo

Nato nel 1982, da sempre appassionato al calcio, praticato e raccontato in tutte le sue forme: da giocatore e da arbitro in campo, da giornalista sin dal 2009. Numeri, curiosità, retroscena e non solo del calciomercato mi hanno portato a fare della passione una professione.

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