Il Collegio di Garanzia del Coni ha in parte accolto il ricorso della Lega Serie A sull’indice di liquidità come criterio per l’ammissione al campionato
Nuova ‘puntata’ nella questione riforme del calcio italiano. Il Collegio di Garanzia del Coni ha accolto in parte il ricorso della Lega Serie A contro la Figc, che aveva stabilito come criterio di iscrizione ai campionati l’indice di liquidità. Un aspetto contro cui si era battuto in primis Claudio Lotito, ma non solo.
A tal proposito oggi è arrivato il comunicato apparso proprio sul sito del Coni: “Il Collegio di Garanzia, a Sezioni Unite, all’esito della camera di consiglio tenutasi in data 9 e 13 giugno 2022, in parziale accoglimento del ricorso proposto dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A avverso il Comunicato Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio del 27 aprile 2022 recante la pubblicazione della delibera del Consiglio Federale FIGC del 26 aprile 2022 di approvazione del Sistema delle Licenze Nazionali per l’ammissione al Campionato Professionistico di Serie A maschile 2022/2023; la delibera del 26 aprile 2022 di approvazione del Sistema delle Licenze Nazionali per l’ammissione al Campionato Professionistico di Serie A maschile 2022/2023; il Manuale Licenze Nazionali Serie A 2022/2023 e ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente, HA ANNULLATO i provvedimenti impugnati nella parte in cui si prevede che la verifica del possesso del requisito dell’indice di liquidità sia fissata in un termine antecedente alla chiusura dell’esercizio in corso“.
In soldoni, non è possibile decidere in base a bilanci non ancora chiusi. E dal momento che solitamente i bilanci vengono chiusi a settembre-ottobre, si torna a una situazione pre-indice di liquidità ripristinana. Dunque ora si pone il probema dei controlli e le modalità da adottare a giugno, ovvero alla scadenza delle iscrizioni ai campionati. Intanto la Lega Serie A “La Lega Serie A prende atto con soddisfazione del pronunciamento odierno del Collegio di Garanzia del Coni. Il dispositivo conferma la fondatezza delle obiezioni espresse a più riprese dalla Lega in merito ad una misura inopportuna non certo nel merito, ma nei modi e nelle tempistiche, soprattutto per gli effetti retroattivi sulla gestione in corso. L’auspicio è che da oggi si possa riprendere a lavorare tutti insieme per perseguire concretamente e in tempi rapidi quelle riforme che tutti, a cominciare dalla Lega Serie A, ritengono non più procrastinabili”.
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