Il piazzamento in Champions League rimane comunque un risultato che il Napoli voleva fortemente ai nastri iniziali della stagione, ma adesso – come ammesso dal tecnico azzurro – sarebbe sbagliato nascondere il vero grande sogno della piazza partenopea: “Ci sono quattro squadre in lotta, ormai è chiaro e sarebbe ridicolo non ammetterlo. Noi andiamo per la nostra strada al di là di quelli che saranno i risultati delle nostre dirette concorrenti. La gestione dello spogliatoio è facile perché abbiamo capito ormai con che professionisti ci confrontiamo. Se siamo qui, nonostante tutto quello che abbiamo passato, è segno che la squadra è squadra vera. Domenica scorsa eravamo tutti in grande condizione fisica e mentale, nonostante le difficoltà della vigilia, questo è un segnale di grande serietà: se non tieni il ritmo alto negli allenamenti e non ti comporti da professionista diventa difficile in ogni partita, figuriamoci contro l’Atalanta. Ora tutti vogliono giocarsi le loro possibilità e sono convinto che domani lo faranno vedere”.
Un percorso che ha fatto innamorare i tifosi del Napoli della sua gestione, diventando il dodicesimo uomo in ogni partita come ammesso da Spalletti: “Normalmente le difficoltà ci sono più fuori che in casa, è chiaro, perciò aver vinto certe trasferte ha più valore delle sconfitte in casa. Quelle sconfitte sono figlie di tentativi di mettere in pratica il calcio che vogliamo e di qualche episodio girato contro. Se si vanno a rivedere le partite siamo riusciti a perderne alcune senza subire un tiro in porta. Lo stadio pieno è il pezzetto che ci manca e domani l’avremo. Se durante la gara avremo difficoltà basterà guardarsi intorno e diventerà tutto più facile. La classifica dice che stiamo facendo bene in campionato, il ‘Maradona’ pieno dice che stiamo facendo bene per i napoletani. Lo stadio gremito è come un mantello che ti avvolge e ti può far diventare un supereroe”.
Sulla partita che si giocherà domani alle 15.00 al Maradona, l’allenatore toscano ha sottolineato la forza della Fiorentina e del suo tecnico: “Merito alla società perché la squadra è forte, hanno lavorato bene sul mercato e nella scelta dell’allenatore. Per quanto riguarda le insidie basta ricordare la gara di Coppa Italia dove ne abbiamo prese 5, in casa. Io Italiano l’ho portato come esempio, quando anche contro 9 chiedeva ai suoi di pressare e fare gol: è il modo corretto per infondere determinazione e per diventare una grande squadra. Gli va detto bravo. La gara è insidiosa, loro fanno un calcio moderno, ti vengono addosso, gestiscono palla, fanno un calcio veloce, con pressioni alte e avvolgimento di gioco sugli esterni, perché attaccano molto lì. Sarà una partita difficilissima, ma sappiamo quello che dobbiamo fare e proveremo a vincerla”.