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Pioli is on fire: è il tecnico il vero insostituibile del Milan

Il Milan di Pioli si riprende il primo posto. I rossoneri continuano a sorprendere e ad essere un po’ sottovalutati: è il mister di Parma l’artefice di questa rinascita

Da domenica c’è il Milan al primo posto in Serie A. Un primato che però non fa rumore. Un primato che non sembra più sorprendere. I rossoneri di Stefano Pioli, dati per spacciati dopo il calciomercato di gennaio, da molti addetti ai lavori, si sono ripresi la testa della classifica, vincendo in rimonta il derby e conquistando altri tre punti preziosi contro la Sampdoria. Nel mezzo una grande vittoria – un netto 4 a 0 – contro la Lazio, nei Quarti di finale di Coppa Italia.

Stefano Pioli ©LaPresse

I grandi acquisti della Juventus, pronti a spostare gli equilibri, ai quali aveva risposto l’Inter, con Gosens e Caicedo, e il ritorno di Koulibaly e Anguissa al Napoli, dalla Coppa d’Africa, non lasciavano dubbi. La lotta scudetto sarebbe dovuto essere un discorso che avrebbe riguardato i nerazzurri, i bianconeri e gli azzurri, con il Milan chiamato a lottare con l’Atalanta, rafforzata dall’arrivo di Boga, per un posto in Champions League. Era questo il quadro generale fatto il 31 gennaio, alle ore 20.00 alla chiusura del calciomercato. Ma il campo, dopo solo 13 giorni, come spesso accade, ha detto altro. Il Milan di Stefano Pioli è tornato a vincere, giocando quel calcio che ha fatto brillare gli occhi ai tifosi ad inizio stagione.

La scintilla è scattata al derby. Le parate di Mike Maignan e i gol di Olivier Giroud hanno ribaltato l’Inter, riaprendo il campionato, con il Milan che ha liberato la testa, tornata libera di interpretare il calcio che conosce. I rossoneri ora vogliono continuare a correre insieme, per sognare uno scudetto che rappresenterebbe un vero miracolo.

L’appuntamento con la vittoria appare comunque solo questione di tempo. Il Milan, infatti, continua a crescere a vista d’occhio. Crescono i giovani, che stanno diventando grandi. Cresce il suo allenatore, che da quando è in rossonero ha cambiato pelle, diventando una guida, dentro e fuori dal campo per i suoi calciatori.

Milan, una rinascita dalle ceneri di Bergamo

Zlatan Ibrahimovic ©LaPresse

Stefano Pioli è uno dei grandi artefici della rinascita del Milan. Una rinascita che nasce da lontano, che nasce dalle ceneri di una squadra rasa al suolo dall’Atalanta. Era il 22 dicembre 2019, quando i rossoneri venivano sconfitti a Bergamo per 5 a 0 dagli uomini di Gasperini. Da lì fu tutta un’altra storia: il futuro di Pioli appariva segnato con Ivan Gazidis che aveva, ormai, deciso di affidarsi, al termine della stagione, a Rangnick.

Poi arrivarono Ibrahimovic e Kjaer, la pandemia e gli stadi chiusi. Il Milan, con un tecnico dal futuro segnato, riesce a stupire tutti, anellando una serie importante di risultati. Le voci su Rangnick continuano ad arrivare ma a fine stagione, una stagione lunghissima per via del Covid-19, i risultati ottenuti spingono Gazidis a cambiare idea, sposando la linea della continuità, sposando la linea di Paolo Maldini, che aveva sempre creduto in Pioli.

Al Milan cambia dunque il vento e la stagione 2020/2021 inizia come si era chiusa la preceente. Il Milan continua a crescere guadagnandosi la testa della classifica ma è troppo presto per riuscire a centrare l’obiettivo Scudetto. Troppo forte l’Inter di Antonio Conte.

I rossoneri crollano in inverno ma un’ottima chiusura di campionato, porta Ibra e compagni nuovamente in Champions League. Pioli compie una vera e propria impresa, battendo l’Atalanta all’ultima giornata. Quell’Atalanta da dove tutto era iniziato.

Il campionato 2021/2022 si apre senza Donnarumma e Calhanoglu ma con nuove convinzioni, con un nuovo Stefano Pioli, che nonostante due perdite importanti si dimostra fin dal primo giorno sicuro di avere tra le mani una squadra più forte. Una squadra che deve migliorare quanto fatto l’anno prima.

Il Milan anche in estate è dato per spacciato, fuori dalla lotta per i primi quattro posti, oltre alle solite Inter, Juventus, Napoli e Atalanta, bisogna fare i conti con Roma e Lazio rafforzate dagli arrivi in panchina di Mourinho e Sarri. Tecnici abituati a vincere. Nulla a che vedere con mister Pioli, uno che in carriera non ha mai avuto grandi gioie.

Ma il Milan ormai è abituato ad essere sottovalutato. Si continua ad ignorare il lavoro fatto dal tecnico di Parma. I due allenatori capitolini, incontrati due volte, tra campionato e coppa, sono stati battuti senza grandi difficoltà e sono lontanissimi in classifica, 15 e 13 punti.

Il Milan, oggi, è lì al primo posto – secondo se l’Inter dovesse vincere il recupero con il Bologna – ma comunque nei piani alti della classifica, come ormai succede da più di un anno e mezzo. Anno e mezzo di cui in pochi sembrano essersi accorti. Il Milan continua ad essere snobbato ma i rossoneri in questo periodo hanno visto crescere i propri calciatori in maniera esponenziale. Li hanno visti diventare grandi.

Milan, crescita costante: le vittorie di Pioli

Milan ©LaPresse

Maignan in pochi mesi ha fatto dimenticare Donnarumma. Tomori è diventato un totem della difesa, al pari di Davide Calabria e Theo Hernandez, che di certo non hanno nulla da invidiare ai migliori interpreti del ruolo in Serie A. E che dire di Kalulu? Il classe 2000, prelevato a meno di un milione di euro dal Lione ha superato le prove Lautaro Martinez, Dybala e Immobile con scioltezza.

A centrocampo Tonali è diventato un leader assoluto. Un calciatore dominante, nulla a che vedere con quello dell’anno scorso. Cresce bene Bennacer, anche se se ne parla poco, e continua ad essere sottovalutato, un po’ come il Milan. Cresce benissimo Rafael Leao, che si è preso la copertina negli ultimi giorni.

Crescono tutti, tenuti per mano, un po’ alla volta, da Kjaer, Ibra e Giroud ma costantemente da Pioli.

Milan, Pioli a vita: c’è voglia di proseguire insieme

Sono tante le vittorie del tecnico rossonero ma la più importante è quella di aver ridato la alla sua squadra la consapevolezza da grande. Una squadra che oggi se la gioca con tutte a testa alta. Non c’è un calciatore – e le emergenze lo hanno dimostrato – che non segue Stefano Pioli. E’ lui il leader del Milan e la dirigenza, da Gazidis, passando per Maldini e Massara, lo sa.

E’ il tecnico di Parma l’uomo in più di questa squadra. A novembre è arrivato il rinnovo fino al 30 giugno 2023 ma ci sono tutti i presupposti affinché l’avventura vada avanti ancora per parecchio tempo. Chissà che non diventi l’allenatore con più panchine in rossonero. C’è ancora tanto lavoro da fare. Servirà vincere e alzare trofei importanti ma la strada intrapresa è davvero quella giusta e al Milan tutto lo sanno. Pioli is on fire!

Martin Sartorio

Giornalista per Calciomercato.it e MilanLive.it. Seguo il 🔴⚫️Milan, appassionato di Fantacalcio e Alonso. In estate anche di Slalom 🎙🚗

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