CALCIATORI POLITICA / Il calcio e la politica. Un binomio apparentemente impossibile che la storia ha reso non soltanto realistico, ma a volte persino vincente. Di calciatori che al termine della loro carriera sul campo hanno intrapreso quella politica ce ne sono tanti. Pian piano sono diventati senatori o persino presidenti. Merito della loro fama? Anche, nonostante in qualche occasione ciò non sia bastato nemmeno a far maturare risultati accettabili. Ecco la carrellata di tutti gli ex calciatori che fanno politica o che hanno tentato di farla.
Quello di George Weah è forse l'esempio più celebre. Perchè l'ex attaccante di Psg e Milan, vincitore del Pallone d'Oro 1995, è diventato il 24° Presidente della sua nazione: la Liberia. Votato soprattutto dai giovani del suo Paese, Weah ha sempre dichiarato sin dalla prima campagna elettorale di voler combattere la corruzione dilagante ai vertici della nazione e di supportare la lotta per i diritti umani e della totale libertà di stampa ed espressione.
A differenza dell'ex Pallone d'Oro, Hakan Sukur è invece vittima del governo del suo Paese, la Turchia. Sukur è stato per anni la stella del Galatasaray con piccole parentesi italiane vissute al Torino prima, all'Inter e al Parma in seguito. L'ex attaccante della nazionale turca è ora costretto a vivere negli Stati Uniti come autista Uber perchè Erdogan, come denunciato in una recente intervista, gli avrebbe tolto tutto: dai soldi ad ogni tipo di bene materiale e persino gli affetti familiari, come nel caso del padre arrestato. Hakan, del resto, ha intrapreso la carriera politica schierandosi proprio col partito dell'attuale presidente turco, l'AKP. Ma nel giro di pochi anni è accusato di aver preso parte ad un colpo di stato poi fallito, e da lì a poco costretto ad abbandonare il suo Paese nonostante la dichiarata innocenza. Oggi si augura che la Turchia possa “tornare alla democrazia” per poter rientrare nel suo paese.
Col Milan ha vinto tutto e il suo nome è rimasto impresso nella mente dei tifosi rossoneri sia per il periodo vincente del club che ha vissuto, sia per la lunga militanza a Milanello. Si tratta di Kakhaber Kaladze, che in campo faceva il difensore e che, dopo il suo ritiro dal calcio, ha subito intrapreso la carriera politica in Georgia col partito Sogno Georgiano, diventando Ministro dell'energia e delle risorse naturali. Da questo incarico si è dimesso poi nel 2017 per candidarsi alla carica di sindaco della capitale goergiana, Tbilisi, del quale è riuscito a diventare primo cittadino col 51,13% dei consensi.
Non è andata così bene invece ad Andriy Shevchenko, stella indiscussa proprio del Milan di Kaladze, ma che in politica ha invece ottenuto scarsi riscontri. Aderisce al partito Avanti Ucraina pagando di tasca propria la somma che serve a finanziare la campagna elettorale in vista delle elezioni del 28 ottobre 2012, ma poi perde clamorosamente rimanendo molto lontano dallo sbarramento elettorale del 5%.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2010, Julio Ricardo Cruz, conosciuto anche come El Jardinero, è tornato a vivere in Argentina maturando subito l'impegno politico con l'auspicio di fare qualcosa di concreto per la propria terra. Nel 2015 si è candidato a sindaco della città di Lomas de Zamora, situata in provincia di Buenos Aires, uscendone però sconfitto alle urne. Carlos Valderrama è invece l'ex stella della Colombia, il fantastista colombiano per eccellenza. Ed anche il calciatore dei Cafeteros ha provato ad avviarsi alla carriera politica candidandosi alla elezioni del Senato del suo Paese.
Nonostante sia stato uno dei calciatori più rappresentativi del Belgio, Marc Wilmots ha deciso di smettere col calcio nel 2003 dimettendosi dal ruolo di allenatore dello Schalke 04 per diventare membro del Senato per il partito liberale francofono. Dopo appena due anni, però, il sorprendente ritiro anche dalla scena politica, dove ad oggi risulta uno dei pochi ad essersi dimesso dal ruolo di senatore in Belgio.
Per tutto il calcio lui è O Rey. Pelé è infatti considerato ancora oggi il più forte calciatore di tutti i tempi, nonostante l'eterno dibattito sul tema che per molti vedrebbe Maradona o Messi occupare il primo gradino del podio. Tuttavia, dopo il ritiro dal calcio, il campione del mondo brasiliano è riuscito a ricoprire la carica di Ministro dello sport della sua nazione, proponendo anche una legge per combattere la dilagante corruzione che da sempre ha afflitto il calcio carioca. Si è dimesso nel 1998 e, in precedenza, era stato nominato anche ambasciatore delle Nazioni Unite per l'ecologia e l'ambiente, oltre a Goodwill Ambassador per l'Unesco.
Ancora Brasile, ancora campioni del mondo entrati in politica. Il primo è Romario, protagonista del Mondiale Usa 1994, diventato Deputato nazionale nel 2011 ed eletto senatore nel 2014 stabilendo un record nella storia di Rio, dove ha raccolto il maggior numero di voti. L'ex calciatore, però, è uscito dalla corsa a Governatore dello stato di Rio alle elezioni del 2018 arrivando soltanto quarto. Poi c'è Bebeto, che con Romario ha costituito una coppia gol irresistibile proprio in nazionale. L'ex attaccante di Flamengo e Deportivo La Coruna ha tentato la strada politica sempre in Brasile, preferendo però un livello maggiormente “locale” ed è stato eletto Deputato regionale nel 2010.
E in Italia? Ci sono molti casi di giocatori che si sono dedicati alla politica una volta terminata l'attività agonistica. Fra questi c'è il campione del mondo '82 Marco Tardelli, candidatosi soltanto all'età di 59 anni alle elezioni europee col PD di Matteo Renzi nel 2014. Anche il suo compagno di squadra nella Juventus e nella nazionale, Antonio Cabrini, si è candidato tra le fila dell'Italia dei Valori di Di Pietro assumendo il ruolo di responsabile per la regione Lazio del Dipartimento politiche dello sport. Tuttavia, il primo in assoluto è stato un altro grande campione azzurro: Gianni Rivera. Il Golden Boy del calcio nostrano è in politica sin dal 1987, entrato nella Democrazia Cristiana e poi col Partito Democratico, onorevole per quattro legislature. Ha anche sostenuto la candidatura di Letizia Moratti a sindaco di Milano contro Pisapia, ma senza successo.
C'è spazio anche per Massimo Mauro tra le fila della politica italiana. L'ex giocatore di Juventus e Catanzaro, infatti, prima di far parte della squadra di opinionisti di Sky di qualche anno fa è stato eletto alla Camera dei Deputati dal 1996 al 2001 con l'Ulivo e poi eletto consigliere comunale a Torino sempre con lo stesso partito. Giovanni Galli, invece, dopo aver vinto tutto col Milan di Sacchi è sceso in campo anche in politica nel 2009 con il partito del Popolo delle Libertà fronteggiando la candidatura di Matteo Renzi a sindaco di Firenze e perdendo solo al ballottaggio. Da portiere a portiere, anche Stefano Tacconi ha provato la candidatura politica nel 1999 con Alleanza Nazionale, provando senza successo ad entrare al Parlamento di Strasburgo. Negativa anche la successiva avventura, a fianco di Letizia Moratti come consigliere comunale di Milano, in cui con soli 57 voti non è riuscito a farsi eleggere. Infine Carlo Nervo, centrocampista storico del Bologna degli anni '90 e 2000, che nel 2009 è stato eletto sindaco del piccolo paese natale: Solagna.
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