GENOA MILAN GIAMPAOLO / Momenti delicato per il Milan e soprattutto per Marco Giampaolo. Inizio di stagione deludente per la squadra rossonera, che ha perso quattro delle prime sei giornate di campionato. Il tecnico rossonero è in bilico e un'eventuale battuta d'arresto anche domani sera con il Genoa potrebbe costargli l'esonero. Calciomercato.it segue in tempo reale la conferenza stampa di Giampaolo alla vigilia dell'anticipo del 'Ferraris', valevole per la settima giornata di Serie A.
Sulla rosa e la squadra: “Dopo quattro sconfitte in sei partite è normale che sia tutto nero. Anche in questo caso bisogna avere equilibrio, non credo sia il momento di dare giudizi definitivi. So che la squadra ha ampissimi margini di miglioramento, soprattutto dal punto di vista mentale. Dobbiamo imparare a fare determinate cose in un certo modo”.
Sul momento difficile: “Le sconfitte intaccano il morale dei calciatori. Chi pensa che se ne fregano, si sbaglia. Abbiamo analizzato i nostri errori, ci siamo confrontati. Abbiamo messo in atto tutte quelle strategie per superare il momento difficile. Quello che ci siamo detti resta tra noi”.
Futuro ed ipotesi esonero: “Non bisogna ragionare sull'io, ma sul noi. Domani è importante per il Milan. Gli interessi individuali non contano nulla in questo momento”.
Sulle parole di Reina: “Ha esperienza internazionale, sa cosa dire e veicolare i messaggi. E' un leader dello spogliatoio, un calciatore ascoltato dai compagni. I giocatori devono dare la vita per la maglia, non per me. La squadra credeva e crede nelle mie idee. Bisogna essere forti nelle sconfitte: c'è da soffrire ed essere attenti ai dettagli”.
Sul momento di Piatek: “Il Milan non può rinunciare all'attaccante più prolifico della scorsa stagione. Se non segna Piatek, chi lo fa? Non si può pensare di rinunciare al nostro capocannoniere: deve star li a soffrire e prendersi le proprie responsabilità. Biglia? Potrebbe esserci utile domani”.
Soluzioni e possibilità ritiro: “Se abbiamo un buon possesso palla significa che devi migliorare gli ultimi 25 metri, attaccare meglio la porta, trovare soluzioni diverse. E' li che bisogna insistere. Squadra in ritiro? Sono abbastanza contrario, molte volte è superfluo.
Sulle critiche e la definizione di maestro: “Mi avete buttato addosso palate di materia organica… Lo deduco dai messaggi di solidarietà che mi arrivano. Sono abituato a soffrire, mediaticamente parlando. Dei teatrini non mi interessa: smentisco attraverso il lavoro, sono li sul pezzo. L'unica strada per smentire tutti è il lavoro. Continuerò sempre a fare le cose che ho fatto, nel bene o nel male”
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