CALCIOMERCATO NAPOLI DE PAUL PIZZI ICARDI DYBALA / Questa sera, alle 21, il Valencia proverà a strappare a un ferito Barcellona la Coppa del Re nello stadio Benito Villamarin di Siviglia. Una partita speciale per Juan Antonio Pizzi, che fu calciatore di entrambi i club e allenatore dei valenciani nel 2013. Proprio durante la sua avventura sulla panchina ‘Che’, portò in Europa uno dei talenti da lui scoperti in Argentina, quel Rodrigo De Paul ormai esploso e nel mirino di vari club europei. Ai microfoni di Calciomercato.it, l'allenatore del Cile campione della Coppa America 2016 ci racconta il suo punto di vista sulla stagione che sta per concludersi.
Juan Antonio, che finale di Coppa del Re si attende?
“È una gara emozionante, con due squadre reduci da delusioni europee ma da stagioni molto positive. Mi aspetto una sfida aperta, non vedo i catalani favoriti: tutto può succedere”.
Come si spiega l’assurda rimonta subita dagli azulgrana a Liverpool?
“In realtà non me la spiego ancora, era impensabile. Mi è rimasta impressa la faccia di Messi, durante la gara d’andata, quando Dembelé sprecò un’enorme occasione per il 4-0. Leo si disperò, come se sapesse già che quell’errore sarebbe costato carissimo. Eppure, in quel momento, nessuno gli diede peso”.
Al Wanda ci sarà invece il Tottenham di Pochettino, che lei conosce benissimo.
“Ha dimostrato le sue grandi capacità negli ultimi anni, per me può dirigere alla grande qualsiasi squadra al mondo. Juve compresa, visto che se ne parla”.
In Italia è esploso definitivamente il talento di Rodrigo De Paul, che si può definire una sua scoperta.
“I calciatori si scoprono da soli, il merito è sempre loro (ride, ndr). Iniziammo a seguirlo sin dai tempi del Racing, quando io allenavo il San Lorenzo. Una volta al Valencia, ero certo che si sarebbe adattato perfettamente al calcio europeo e lo portammo in Spagna. Ci colpì non solo per il suo talento, ma anche per la sua grande personalità. Un professionista serissimo fin dai primi anni”.
Forse ci ha messo più tempo di quanto ci si attendeva per mostrare il suo enorme potenziale.
“Il periodo d’adattamento va messo sempre in conto, ora lo vedo maturo, cosciente della sua forza: la sua stagione è stata fantastica e la convocazione per la Coppa America gli ha fatto giustizia”.
Inter e Napoli lo seguono: crede sia arrivato il momento del grande salto per lui?
“Sì, dopo cinque anni in Europa ha messo da parte un bel po’ d’esperienza e si nota. Credo sia pronto, vedremo se arriverà l’opportunità giusta sul mercato”.
Ha allenato Edu Vargas sia in Cile che in Europa. Un calciatore con due volti: inarrestabile in Nazionale, spento nei club del Vecchio Continente.
Icardi, suo connazionale, non ha vissuto una stagione semplice…
“Mauro è un grandissimo calciatore, l’enorme esposizione mediatica rappresenta un peso che gli ha impedito di mostrare tutto il suo potenziale. Ha delle qualità impressionanti e ancora non abbiamo visto quanto vale davvero”.
Crede che meritasse la convocazione per la Coppa America?
“Trovare posto nella Nazionale argentina è sempre complicato, ancora di più nella posizione di Icardi, che non ha vissuto di certo la sua miglior annata”.
Poche luci e molte ombre anche per Paulo Dybala, quest'anno.
“Per lui si fecero dei paragoni eccessivi, è un calciatore fortissimo ma non ancora tra i top. È giovane, deve imparare e crescere e ha le qualità per farlo: il suo rendimento migliorerà col tempo”.
La presenza di Cristiano Ronaldo può averlo messo in difficoltà?
“No, assolutamente. Cristiano potenzia tutti quelli che sono intorno a lui. È uno di quelli che, da sempre, sopporta una quantità enorme di pressione e riesce a gestirla senza alcun problema”.
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