MILAN RONALDO / Da Fenomeno in campo a socio di maggioranza di un club calcistico. Difficilmente lo avremmo immaginato pochi anni fa. Ronaldo è oggi numero uno del Valladolid, detenendone il 51%. Ma, come racconta in una lunga intervista al 'Financial Times' preferisce non entrare all'interno dello spogliatoio come faceva, ad esempio, Berlusconi ai tempi del Milan. Sul suo presidente in rossonero, il brasiliano è molto critico, anche se in maniera bonaria. “Ci diceva: 'Com'è che non segnate su calcio d'angolo? E' facile, state tutti fuori area e quando parte il pallone entrate' – racconta ridendo – Noi dicevamo 'Ok, faremo così', ma poi facevamo a modo nostro. Ai miei attaccanti dico di arrivare davanti al portiere, aspettarlo e far decidere a lui come tirare. Da presidente di una squadra, rispetto ad altri, ho il vantaggio di aver giocato e sapere di cosa hanno bisogno i giocatori”.
Altri aneddoti sul suo passato. Sul malore a Francia '98, prima della finale, spiega: “Quattro anni dopo, prima della finale vinta con la Germania, non riuscivo a dormire. Avevo paura di stare male di nuovo, costrinsi Dida a stare sveglio tutta la notte con me”. Sul suo rapporto col cibo: “Il dessert è un problema. Ci sono attivisti per molte cose, se sei nero, se sei gay, ma nessuno mi ha mai difeso quando mi chiamavano grasso”. Infine, sulla sua vita privata: “Ho fatto la vasectomia, ma se la mia fidanzata volesse dei figli ho congelato abbastanza seme da mettere su una squadra di calcio”.
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