Milan, Salvini a tutto campo: “L’Europa non ama l’Italia”. E su Gattuso e Ibrahimovic…

Le parole del vice-premier di fede rossonera presente alla festa dei 50 anni della Curva Sud

MILAN SALVINI / Presente alla festa dei 50 anni della Curva Sud all’Arena Civica, Matteo Salvini, Ministro dell’Interno e grande tifoso rossonero, è tornato sull’argomento Milan trattato nell’ultimo periodo e causa di più di una polemica. Così il vice Premier ripreso da Calciomercato.it: “Parlo solo di manovra in fascia. Il Milan è sempre nel cuore e in Europa ci sono due pesi e due misure in tutti i livelli. L’Italia non ama l’Europa e l’Europa non ama l’Italia, in questo caso le squadre italiane ma siamo più forti di tutto e di tutti. Seguo il Milan dalla Serie B e non mi arrendo per una sentenza. Ricorso? Non faccio l’avvocato, ma penso ci sia sulle squadre italiane un’attenzione e un accanimento particolare. Ibrahimovic? Il Milan non ha bisogno di un singolo ma di un piano, come l’Italia. Un Ministro che va alla festa della Curva? Ci sono tante persone pacifiche, tranquille con tamburi, cori e bandiere. Portano colore, la violenza è altro. Indagati in curva? Sono anche io indagato: un indagato in mezzo a indagati. Con Gattuso tutto a posto: lui fa bene l’allenatore, io spero di fare bene il Ministro. Non ho smaltito l’uscita dall’Europa del Milan anche perché era l’esordio di mio figlio”.

Salvini, poi, prosegue: “Non sono con i giocatori tutti i giorni come l’allenatore e i dirigenti, ma sicuramente se entri in campo per non perdere, perdi. Mi aspetto sempre un Milan in campo per vincere anche contro i più forti: così il Milan ha fatto la storia. Fatti di Roma? Quando si aggradisce un poliziotto o le forze dell’ordine si ha sempre e comunque torto, in Grecia ho trovato un pubblico che in Italia fortunatamente si vede raramente tra palloni in campo… Ma ci sta, non mi scandalizzo. Obiettivo Champions? Speriamo, siamo lì, dovrà essere un punto di ripartenza. Conte? Spero di fare il Ministro a lungo in questo Governo, nel Milan l’allenatore c’è, Gennarino è il migliore. Mi piacerebbe un Milan più italiano con giovani presi dai vivai che spesso sono chiusi dagli stranieri. La trasferta ad Atene l’ho pagato io: un bel volo Ryanair coi ragazzi della curva. Sono andato in curva dall’età di 14 anni, ho fatto trasferte con gente che non menava o lanciava oggetti ma che esaurisce solo la voce e mi ricordo il fumogeno arancione che mi impediva di vedere i primi minuti di gara. Cutrone doveva rimanere in campo ad Atene? L’ho pensato anche io ma non l’ho detto. Torneremo a vincere, no problem”.