MILAN SAMPDORIA CONFERENZA GATTUSO / Giorni caldi in casa Milan per la panchina di Gennaro Gattuso, sempre più a rischio dopo il ko in Europa League contro il Betis. La testa ora torna al campionato, che mette di fronte la Sampdoria in una sfida complicata quanto decisiva per le sorti dell'allenatore che alla vigilia del match, in conferenza stampa, fa il punto sulle ultime news Milan. Ecco le parole raccolte da Calciomercato.it.
DIFESA SAMPDORIA – “Hanno preso pochi gol, giocano di reparto e lavorano molto bene. Bisogna essere bravi a metterli in difficoltà e tenerli là, ma sappiamo che sono organizzati e hanno un grandissimo allenatore, ma ci sarà da faticare tantissimo”.
MOMENTO – “Veniamo da due partite che sono state due legnate, ma non siamo morti. Dopo Rocchi mi spiega quali sensazioni do quando dice che mi vede spento e morto. Io non sono morto, quando arrivano sconfitte mi bruciano ma so quello che posso ancora dare per questi ragazzi e società e quando fai una partita come l'altro giorno in cui non riesci a fare nulla di quello preparato ti fa male. Però non si molla nulla, vogliamo riscattare queste due partite non giocate benissimo tecnicamente e penso che questa squadra può fare molto molto di più di quello che sta facendo”.
GRINTA – “Io devo tranquillizzare la squadra che sta giocando col freno a mano tirato. Serve qualcosa oltre lo schema che si prepara, dobbiamo fare qualcosa in più anche a livello individuale”.
FORMAZIONE – “Domani lo vedrete, abbiamo provato la difesa a 3, la linea a 4, i due attaccanti, il 4-3-3, domani vediamo”.
SORRISO – “Penso che in questo momento noi dobbiamo divertirci quando giochiamo e a tratti questa squadra si è diveritita in questi 2 mesi e mezzo. Ora non ci stiamo divertendo, che non è sorridere, ma giocare la palla, non rincorrere, con l'Inter abbiamo avuto il braccino, e adesso dobbiamo ritrovare l'entusiasmo”.
SQUADRA – “Abbiamo sempre remato tutti dalla stessa parte. Poi ci sono gli avversari e le prestazioni che non sono andate bene. La società ci ha dato sempre tranquillità, ieri sono venuti Maldini e Leonardo a fare due chiacchiere con la squadra ed è giusto. Adesso dobbiamo capire come e cosa dobbiamo migliorare. La stagione è lunga. Adesso bisogna mettere da parte gli alibi ed assumersi le responsabilità, ognuno di noi. Ho usato la parola bussola perché sono un uomo di male, ma anche senza la bussola so attraccare al porto”.
MAZZATE – “Io non voglio paragonare noi con l'Inter, ma vi ricordate dov'era l'Inter in classifica prima del 27 dicembre. Dopo la sconfitta con noi ci ha messo tre mesi a riprendersi. Però dopo una sconfitta presa in quel modo, è una mazzata. Abbiamo preso una mazzata, dobbiamo accantonarla e se domani vinciamo siamo vicini alla zona Champions con la partita da recuperare quindi non è tutto da buttare. Vengo fischiato ed è giusto, ma noi dobbiamo essere sicuri di quello che stiamo facendo”.
COME MIGLIORARE – “Non è così, non ero “vinto” dopo il Betis. Era una partita che dopo aver subito il gol poteva finire anche 4-5 a 0, e quando un allenatore vede una cosa così non ha alcuna certezza. È stata una partita in cui il Betis ci ha distrutto e questa è stata una grande delusione per me, ma non sono abbattuto e non ho mollato. Ho dato un segnale e una sensazione sbagliata, forse tante volte non riesco a fare i sorrisini e la mia faccia come la vedete e la scrivete, però io non mi sono arreso. Anzi sono sicuro che ci possiamo riprendere”.
HIGUAIN – “Quando una squadra non funziona è normale che si innervosisca. Penso che dopo vengano fuori prestazioni come sta facendo Higuain che non è brillantissimo, ma la squadra deve metterlo in condizione di fare meglio. Il fatto del nervosismo sono d'accordo, io da lui mi aspetto che sia sempre con le braccia alzata ad applaudire ed incoraggiare e deve innervosirsi meno. Deve pensare a giocare, dopo ci sta che l'arbitro o il compagno sbagliano qualcosa e deve usare le energie per giocare, non per protestare. Ma lui è un leader nello spogliatoio e sono contento. Dopo è normale, se in questo momento le sue prestazioni non sono buonissime, la responsabilità è di tutti noi”.
COESIONE – “Non devono giocare per l'allenatore. Sembra che io sia l'unico allenatore al mondo in bilico. Fa parte del gioco ragazzi ed io devo fare risultati. Come i giocatori che ambiscono ad un nuovo contratto devono far meglio. Io sono a rischio come tutti gli allenatori che non fanno risultati, questo fa comodo a voi che dovete riempire le pagine dei giornali. Stiamo attraversando un momento non brillantissimo, ma sul fuoco non ci metto la mano ma tutto il corpo per le persone che mi circondano”.
ACCIACCATI – “Se non erano in panchina è perché stavano male. Kessie ha il problema dal derby, un problema prima alla caviglia adesso il collaterale e vediamo domani, Calhanoglu ha preso un pestone e non riesce a mettere la scarpa. I problemi sono questi”.
RIPARTIRE – “Domani voglio 23 leoni, possiamo anche mettere da parte la tattica. Voglio veemenza e voglia di vincere questa partita. Posso mettere da parte anche tutto quello in cui credo fortemente, dall'aspetto tattico alle giocate, voglio gente disposta a tutto per vincere. Non mi interessa nulla, voglio 23 cani arrabbiati con voglia di riscatto”.
CALDARA – “Quando giocherà? Quando penso che starà bene, adesso viene dall'infortunio. Quando avrà minutaggio, in questo momento si sta allenando e spero di dargli la possibilità di dimostrare il suo valore. L'altro giorno avrei rischiato di buttarl nel frullatore”.
CUTRONE – “Lui ti dà veemenza, ti dà voglia. Voglio vedere quel carattere là, quel carattere là. Però dopo voglio anche la qualità perché solo con quella voglia non si va da nessuna parte”.
BAKAYOKO – “L'altro giorno ha riconquistato 4-5 palloni e l'unica pecca è che le ha ridate agli avversari. A livello di contenimento ha fatto molto bene. Sta attraversando un periodo non brillante, ha delle difficoltà, bisogna aspettarlo e capire quali sono i suoi problemi. Ma in questo la partita col Betis non fa testo perché tutto il collettivo ha sbagliato. Tranne Cutrone, difficile trovare chi ha fatto bene”.
LAXALT – “Ha sempre fatto il quinto, e fare il quarto o il quinto è diverso. Lui può fare tutto, perché ha velocità e corsa. Anche lui domani può giocare dall'inizio da terzino o da quinto”.
MOTIVAZIONI – “Dopo prestazioni come le ultime ci sta che a livello mentale qualcosa lasci per strada. Oggi pomeriggio ci alleniamo e qualche dubbio, se vedo la squadra a pezzi, me lo toglierà. L'allenamento è il termometro della squadra e ci sta che il pallone cominci a pesare 100kg. Dobbiamo essere bravi a togliere tutto questo e fare una partita gagliarda”.
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