MILAN SCARONI / Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha concesso una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport', di cui vi riportiamo i passaggi salienti:
NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO – “Non abbiamo fretta e, soprattutto, non voglio metterla a Elliott. Non esiste una dead line, diciamo che entro qualche settimana il problema sarà risolto. E’ una scelta che non va fatta sotto pressione. Dovrà essere una figura con una fortissima connotazione commerciale. Per quanto riguarda Gazidis, si tratta di un soggetto che ha già un datore di lavoro e non è bello parlarne”.
SCUDETTO E CHAMPIONS LEAGUE – “Ieri in Lega guardavo quel tabellone con i sette scudetti consecutivi della Juventus e fra me e me riflettevo sul fatto che oggi lo scudetto vale un pochino di meno rispetto a 15-20 anni fa. Vincere il campionato è bellissimo, ma il mondo del calcio è diventato quello della Champions. E per noi quello che conta è tornarci. Vorrei sottolineare però che non è una previsione inserita nel piano con cui ci siamo presentati alla Uefa. Abbiamo parlato di Europa League e non di Champions. Il nostro è un programma a medio-lungo termine di una squadra giovane che deve coagularsi e rafforzarsi, senza stress. Giovane e italiana, cosa che mi piace molto. Milan di nuovo fra le prime 8 d'Europa? Non ci siamo dati una tempistica ma è un obiettivo all’interno del piano di Elliott, quindi i 3-5 anni di cui abbiamo già parlato”.
FASSONE E MILAN CINESE – “Fassone? Parecchie cose non le abbiamo condivise e parecchie di queste le ho viste dopo, perché non venivano portate nel Cda. Questo per me è oggetto di critica. (…) Nel Milan cinese non ha funzionato il continuo tira e molla sui soldi. Le squadre vincono le partite, ma i campionati li vincono le società. Si passava il tempo a parlare di milioni mancanti e certe cose arrivano fino allo spogliatoio. I famosi ultimi 32 milioni dovevamo averli per forza perché se non fossero stati messi non avremmo potuto iscriverci al campionato: come fa un club come il Milan a campare in questo modo?! (…) Per quanto riguarda la campagna acquisti, vedo che Leonardo e Maldini hanno smontato molto di ciò che era stato allestito. Un motivo ci sarà pure”.
GATTUSO – “Ha tutta la fiducia della società, e in particolare di Leonardo e Maldini. Una fiducia che poggia su una base solida: a parlare per lui sono i risultati”.
VOLUNTARY AGREEMENT – “Non siamo affatto sicuri che la Uefa ci concederà il Voluntary Agreement. Siamo in attesa delle motivazioni del Tas, immagino fra due-tre settimane. Avremo una sanzione, e dovremo anche essere credibili nei piani per i prossimi anni. Se noi scriviamo, come avvenuto in passato, che le cose andranno benone perché si incassano 150 milioni dalla Cina, credibili non lo siamo. Mi sono comunque fatto l’idea che il doppio cambio di proprietà possa indurre la Uefa a essere un po’ più flessibile. O almeno, queste sono le mie speranze. Non mi sento di escludere il Voluntary perché il nostro sarà un caso un po’ speciale. In caso contrario, faremo i conti col Settlement”.
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