Milan, ESCLUSIVO Pellegatti: “Nel museo con Pippo mio. Alzalo Paolo, alzalo”

Il telecronista tifoso rossonero ha annunciato l’addio: in esclusiva a Calciomercato.it aneddoti, curiosità ed emozioni

MILAN PELLEGATTI / Ha appeso, per il momento, cuffie e microfono al chiodo Carlo Pellegatti. Il noto collega che per 35 anni ha rivoluzionato il modo di raccontare il 'suo' Milan ha dovuto fare i conti con il mancato ottenimento dei diritti tv da parte di Mediaset della Serie A e così la scelta, per lui, è diventata obbligata. Un addio, per ora, che ha scatenato i tifosi rossoneri i quali hanno tutti tributato un saluto e un ricordo a Carlo, che in esclusiva a Calciomercato.it si racconta così: “Conoscevo l’affetto dei tifosi del Milan nei miei confronti ma questo rimpianto per non sentire le mie telecronache mi ha fatto piacere. Non mi aspettavo un consenso generale. Sono stati giorni emozionanti”.

Ti ha scritto anche qualche giocatore, immagino.

“Mi ha mandato un messaggio Ambrosini, Filippo Galli, qualche sms e WhatsApp. Mi ha chiamato anche Gattuso al telefono dicendomi ‘Oh, allora com’è questa storia?!’, è stato molto gentile”.

Quando hai metabolizzato la cosa?

“Quando Mediaset non ha acquistato i diritti automaticamente veniva a mancarmi il contenitore. Anche un grande cuoco, senza fornelli, non può dare vita alla sua fantasia in cucina. Me l’aspettavo: speri sempre succeda qualcosa, al momento niente”.

Berlusconi, con il quale hai un ottimo rapporto, l’hai sentito?

“Il Presidente Berlusconi è ancora in vacanza, magari non gli è arrivata questa notizia. È stato uno dei primi che mi ha scoperto, gli piacevano le mie radiocronache e se al suo rientro avrà tempo e modo di chiamarmi sarò certamente felice”.

Nell’enciclopedia Pellegatti quali sono i soprannomi in grassetto?

“35 anni sono tanti, centinaia di soprannomi. I primi ‘Mahatma, la grande anima’ e ‘Ghandi rossonero’ Franco Baresi, lo ‘Squalo di Villasanta’ Filippo Galli, il ‘Cono d’acciaio’ Hateley. Poi ‘Guido Guinizzelli’ Marco Van Basten, il ‘Tulipano Nero’ Gullit, ‘Uragano Frankie’ Rijkaard, ‘Terminator’ Ancelotti perché era tutto fatto di ferro con le sue ginocchia infortunate. ‘Capitan Stubing’ è invece Arrigo Sacchi, uguale al capitano di Love Boat e poi ‘Smoking bianco’ Kakà, ‘Milano vende moda’ Boban, la ‘Carezza del Montenegro’ Savicevic fino agli ultimi Ibra ‘Supremacy’, ‘Che sarà’ Kessie e questi ultimi soprannomi invece non serviranno ma mi auguro che ‘Atlante, il titano’, che sorreggeva la volta celeste, Higuain porti il Milan in alto”.

Aneddoti e curiosità?

“Aneddoti ce ne sono tanti. Diciamo che sono molto legato a Pippo Mio Inzaghi: se il mio coro in occasione della doppietta di Atene è andato nel museo del Milan è merito suo. Siamo insieme nel museo rossonero”.

Attualità: è tornato, su tutti, Paolo Maldini.

“Alzalo Paolo, alzalo! Potrebbe alzare il Milan Paolo Maldini che insieme a Leonardo, a una struttura nuova può fare tornare il Milan ai suoi livelli. Il Milan ha sofferto l’ultimo anno a livello di proprietà, oggi la squadra può vincere perché ha una proprietà”.

E ora quale sarà l’ingresso e il seggiolino di Carlo Pellegatti?

“Domani, dopo 31 anni di partite, vedrò Napoli-Milan dal salotto di casa mia. L’ultima che ho saltato in trasferta era lo spareggio UEFA contro la Sampdoria nell’87. Per Milan-Roma sarò a tifare con mio figlio Andrea”.

Grazie, e in bocca al lupo, Carlo!