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Milan, Leonardo: “Non ci sarà il grande colpo, non faremo follie”

Il nuovo direttore tecnico rossonero ha parlato in conferenza stampa

MILAN PRESENTAZIONE LEONARDO / Prime parole da dirigente del Milan per Leonardo: il brasiliano è stato nominato pochi giorni fa nuovo direttore tecnico rossonero ed ora è il momento della presentazione. Dal rapporto con Gattuso agli obiettivi stagionali, passando per le operazioni di calciomercato Milan con il triangolo Bonucci, Caldara, Higuain con la Juventus: tanti gli argomenti all'ordine del giorno. Calciomercato.it ha seguito le sue parole. 

COSA MANCA E COSA C'E' – “Rispondo a questa ed è finita la conferenza stampa. Quello che mi ha fatto accettare questa proposta è che ho visto un interesse, una struttura molto ampia di gente giovane e capace, con voglia di fare. Sono felice anche per come mi hanno scelto, c'è stato uno studio di mercato per vedere come realizzare quello che vogliono. C'è stato un percorso che ci ha portato a unirci. Ci sono tante cose ancora da capire, è un inizio. Il fatto di tornare qui dopo 9 anni e ritrovare le persone, dico che ne è valsa la pena”. 

TRATTATIVA CON JUVE – “In verità non ho incontrato solo la Juve, ma credo sia normale. Siamo arrivati in ritardo, durante il mercato e c'era l'obbligo di vedere tante persone. Siamo legati al FFP, è evidente, il fatto che siamo ripresi in Europa League è un successo di Elliott ma anche un accordo su certi parametri. Non sarà un mercato folle, ma moderato, intelligente. L'affare Bonucci parte da un suo desiderio, il resto è da vedere: se si riuscirà a realizzarlo, si farà, altrimenti non c'è un obbligo. Parte da un'idea sua, molto tranquilla, e c'è questa trattativa per vedere se sarà possibile o no”. 

CONTESTAZIONE – “Capisco perfettamente. so le mie scelte, capisco e rispetto le reazioni. Forse è anche legato ad un passato insieme positivo: se c'è discussione sui sentimenti è perché ci sono stati i sentimenti. E' comprensibile, l'ho già vissuto proprio al momento del passaggio all'Inter: capisco e rispetto”. 

GRANDE SFIDA – “I ritorni sono sempre difficili, qui c'è un pezzo della mia vita a Milano, qui sono diventato adulto. Io non cerco sfide, il motivo per cui ho accettato questa cosa è perché vedo un equilibrio tra idee e realizzazione. Mi piace”. 

SITUAZIONE – “Ci sono stati tre proprietà e due passaggi. Arriva un'altra proprietà con altre idee. Noi guardiamo alla storia, abituati a lottare per lo scudetto, ma nella seconda metà di campionato la squadra ha fatto bene, c'è stata una crescita. Certo ci sono stati giocatori che hanno giocato meno: ci sono giocatori che usciranno”. 

SCARONI SU GATTUSO – “Nella stagione Gattuso siamo arrivati terzi: complimenti a lui, ci siamo dimostrati una squadra solida”. 

LEONARDO SU HIGUAIN O MORATA E FFP – “La formula viene fuori in ogni situazione. Oggi questo contenitore deve essere rivisto per fare ogni operazione, siamo legati al FFP. Non penso che sarà possibile fare in questa prima finestra di mercato il grande colpo visto che i costi del calcio negli ultimi due anni sono raddoppiati”. 

PROGETTO – “C'è da conoscere: dal settore giovanile alla prima squadra che comunque ho seguito. Il progetto è dare una linea societaria, è il vertice che guida il lavoro di qualsiasi divisione. La proprietà dà dei valori che poi vanno seguiti. Rispetto alla squadra credo che sia difficile cambiare l'identità della squadra, anche se non c'è molto da cambiare. Molti giocatori giocheranno per il secondo anno al Milan poi vedremo le possibilità che ci saranno per migliorare la squadra”. 

GATTUSO – “Il mio punto di vista è sempre condiviso con la proprietà. Se la proprietà pensa di andare avanti con Gattuso è perché ne abbiamo parlato. Gattuso è stato il primo ad essere confermato nel comunicato di Elliott. Non si è mai parlato di questo. E' normale le voci su Conte: non abbiamo mai parlato con Conte, non abbiamo mai pensato al cambio di Gattuso. E' un uomo Milan e partiamo così”. 

LINEE GUIDA – “Sugli ingaggi pesanti ho risposto prima: vanno ad incidere chiaramente. I costi dei trasferimenti possono essere ammortizzati, mentre gli ingaggi è più difficile inserirli a bilancio”. 

REINA E DONNARUMMA – “Non è arrivata nessuna offerta, non conosco nessuna situazione. E' una coppia equilibrata: avere un portiere di grande proiezione come Donnarumma, di 19 anni, insieme ad uno come Reina, di grande esperienza e bravura. E' un equilibrio che può essere facilmente gestito. Detto questo, il mercato è aperto, devo ancora parlare con i giocatori per capire le loro intenzioni. Rispetto a loro due non c'è niente al momento”. 

TRE ACQUISTI – “Quando Gattuso ha presentato il suo piano combaciava con il mio piano. Questa cosa l'abbiamo condivisa fin dall'inizio. Poi c'è sempre il puzzle da mettere insieme, vediamo come incastreremo le cose”. 

ELLIOTT – “Non so se ho parlato di stile: penso che una società ha lo stile della proprietà, non dei suoi dirigenti. I dirigenti sono scelti in base al loro modo di vedere. Non sarò io a dare lo stile a questo progetto. Sono un dirigente che cerca di seguire lo stile della proprietà”.

MALDINI – “Paolo è un mio grande amico e rappresenta la storia del Milan. Lui e la sua famiglia raccontano la storia del Milan: questo è un valore unico, enorme e se è vicino a noi è una cosa molto bella”. 

NUOVI THIAGO SILVA E KAKA' – “Per fare colpi del genere li devi seguire per un anno. Non abbiamo tempo purtroppo, la squadra ha già una base: se capita, magari, ma penso che oggi è difficile mettere in piedi il progetto di un giovane che esplode”. 

ANDRE' SILVA E KALINIC – “C'erano tante trattative in corso, di quelle che so, e non è stato un problema riprendere queste possibilità. Per Kalinic ci sono anche altre opportunità oltre all'Atletico Madrid. Si sta parlando, ma non siamo ancora vicini ad un accordo. Andrè Silva è una situazione diversa: Kalinic ha 30 anni e fa scelte diverse, rispetto a un ragazzo giovane. E' una cosa da studiare, da curare bene: vediamo quale sarà la cosa migliore per tutti”. 

TOURNEE – “Avrei preferito averli qua per poter parlargli. Abbiamo comunque tempo, ma le cose stanno andando avanti a prescindere dalla distanza”. 

JUVENTUS – “E' un'egomonia importante, ma ci sono squadre che si sono rafforzate e cresciute come Inter, Napoli e Roma che ha stabilità nelle sue scelte. La Lazio ha fatto molto bene, il campionato italiano è diventato difficile. Anche se una squadra vince sempre, la Serie A è molto competitiva. Noi dobbiamo fare di più per tornare in questo gruppo di elitè”. 

DIRETTORE SPORTIVO – “Una mano ci vuole perché ci sono tante cose da fare e i tempi sono stretti. La scelta delle persone è importante: non vorrei fare una scelta rapida, è fondamentale fare le cose con calma. Lo stesso discorso vale per i giocatori: scegliere in fretta aumenta il margine di errore. Cerchiamo di fare le cose sensate, anche la scelta dei dirigenti sarà cosa pensate”. 

LOCATELLI – “E' uno dei giocatori, ragazzi nati qua e nascendo qua è come se fosse un figlio e resterà sempre il rapporto sentimentale. Detto questo c'è una parte più pratica, sto cercando di capire l'intenzione del giocatore. Credo che ha ancora terminato il suo percorso di formazione e se lo fa qua è una cosa positiva per tutti”. 

SEGNALE AI TIFOSI – “Il calcio è cambiato: i conti, il fair play sono inevitabile. Il calcio che genera più forte è quello inglese. Non si può uscire da questo, certo i sentimenti, la storia, la tradizione contano. Il Milan ha avuto giocatori e dirigenti più importanti di me: non sarei quello che rappresenta di più. Sono il frutto di ciò che ho giocato: qualcosa ho fatto, ma non sono stato tra i venti migliori del Milan. La mia scelta è stata professionale. Certo, e lo faremo, bisogna investire nel legame, nella storia”. 

SETTORE GIOVANILE – “Ci vorrà un po' di tempo, maggiori conoscenze. Sono sempre stato legato all'ambiente ma negli ultimi due anni sono stato poco dentro. Ci sono stati molti cambiamenti che ancora devo capire. Oggi la priorità è la prima squadra perché c'è una scadenza, poi ci sarà da valutare bene cosa c'è. Si pensa di produrre sempre di più giocatori con Dna Milan e farlo qua. Ma bisognerà farlo piano piano”. 

MESSAGGIO – “Da quando è uscita questa opportunità per me è qualcosa di impressionante. Sono sommerso di cose e questa è la forza del Milan. Per me è un ritorno che mi forse cambia anche la mia vita. Dopo c'è la voglia di riportare il Milan dove tutti desiderano, ci vorrà un po' di tempo”. 

 

Bruno De Santis

Napoletano, giornalista professionista dal 2006. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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