CALCIOMERCATO / Periodo di calciomercato, periodo di acquisti e cessioni, periodo in cui i calciatori fanno pesare molto la loro volontà. Spesso si sente dire che i giocatori hanno il coltello dalla parte del manico, 'obbligando' di fatto i club ad accontentare le loro richieste. Così Real Madrid-Alisson sembra una trattativa impossibile da bloccare perché c'è il sì del calciatore. Ma è sempre così? Non proprio: in alcuni casi sono le società ad imporsi, costringendo' i giocatori ad accettare, volenti e nolenti, le loro decisioni. Qualche esempio? Negli ultimi anni di casi non sono mancati. Andiamo indietro nel tempo e pensiamo alla trattativa nel 2006 per portare Luca Toni all'Inter: la Fiorentina dice no e non c'è verso di portare a termine l'operazione. Ancora la società toscana protagonista nel 2008: questa volta a fallire è il trasferimento di Mutu alla Roma. Sembrava tutto fatto ma Prandelli si mise di traverso arrivando a minacciare le dimissioni: tutto saltato! Un anno dopo tocca al Milan imporsi: Kakà al Manchester City sembra fatta, ma i tifosi si ribellano e Berlusconi disse no. Sei mesi dopo per il brasiliano arrivò il trasferimento al Real Madrid.
Dal passato salto in avanti al 2015 quando la Roma sembrava avere in pugno l'esterno brasiliano Adriano: accordo raggiunto ma il Barcellona, complice anche l'infortunio di Jordi Alba, si opposne alla cessione. Niente di fatto come anche a gennaio 2017 per Kessie: l'Atalanta e soprattutto Gasperini non vollero privarsi del centrocampista ivoriano a stagione in corso. Sei mesi dopo, Kessie si trasferisce al Milan. Sempre restando nella Capitale, c'era anche la Roma sulle tracce di Riyad Mahrez: il trequartista algerino vuole lasciare il Leicester, anche Manchester City – che forse quest'estate riuscirà nell'operazione – e Chelsea premono ma le 'Foxes' non cedono e alla fine la spuntano loro. Come il Siviglia con Nzonzi: niente cessione e centrocampista che finisce anche fuori squadra. Vince il club, come il Paris Saint-Germain con Verratti: neanche Raiola ha potuto nulla nella trattativa per portare il centrocampista al Barcellona. Il no dello sceicco Al-Khelaifi è stato irremovibile. Come quello del Liverpool per Coutinho: i blaugrana hanno dovuto aspettare sei mesi prima di convincere i 'Reds' e abbracciare il brsiliano. Gli stessi sei mesi che ha dovuto aspettare Klopp per poter disporre di Keita: affare fatto per la stagione 2018-2019 e no secco del Lipsia ad anticipare di sei mesi il trasferimento. E sempre a gennaio 2018 Matteo Politano dice sì al Napoli: il calciatore vuole l'azzurro, insiste anche, ma la posizione del Sassuolo non cambia di un millimetro. Il no resta no e non vacilla davanti a nessuna offerta. E quest'estate, quale sarà il club che riuscirà a imporre la propria volontà?
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