JUVENTUS MILAN GATTUSO / Dopo Allegri tocca a Gennaro Gattuso parlare in conferenza stampa alla vigilia della finale di coppa Italia: per il tecnico rossonero la possibilità di vincere il primo trofeo da tecnico. Calciomercato.it vi offre le sue parole a ventiquattro ore da Juventus-Milan in programma domani sera all''Olimpico'.
SUPERCOPPA – “Se non sbaglio l'ho vista su Milan Channel, ho festeggiato, ero contento. Per noi questa finale è come la coppa del Mondo: perché siamo una squadra giovane, per l'entusiasmo che c'era in estate. Manca la scintilla per vedere un bel fuoco. Per questo per noi è importante. In questi giorni non ho caricato i giocatori, è una partita che ti carica da solo. I ragazzi sanno che è importante: affrontiamo una squadra importante, domani tocca fare qualcosa di straordinario ma ci dobbiamo provare. Se superiamo questo ostacolo possiamo fare qualcosa di importante”.
PRECEDENTE BROCCHI – “Non solo so. Penso alla mia squadra, non ai miei ex colleghi anche se è il mio migliore amico. Penso alla partita: dobbiamo concedere poco o nulla alla Juve, perché hanno una qualità incredibile e quest'anno hanno vinto tante partite con la qualità dei giocatori. Poi fare il nostro gioco: non dobbiamo avere paura, giocare con grande coraggio. Ce la giocheremo: loro sono una grande squadra ma hanno dei difetti e speriamo di non ripetere gli errori commessi negli ultimi quindici minuti a Torino. Cuadrado, Costa creano superiorità numerica: bisogna essere organizzati, corti, poi se la vogliamo, la testa fa fare cose impensabili. Non basta solo prepararsi a livello tecnico-tattico ma deve scattare qualcosa nella testa”.
DIFFERENZA GIOCATORE ALLENATORE – “Da giocatore ero un pazzo scatenato, facevo delle robe strane, ero molto scaramantico. Oggi sento una pressione pazzesca addosso: sento i milioni di tifosi sulle mie spalle, la pressione dei giocatori, di chi mi vuole bene. Non è facile: la cosa che mi fa rilassare sono le due ore in campo che mi aiutano a non pensare. Poi sala video, guardi le partite e non finisci mai. Due cose completamente diverse da giocatore e allenatore”.
SQUADRA – “Se l'avversario è più forte, gli stringiamo la mano. L'importante non è aver nessuno rimpianto, aver fatto di tutto. E' la gara più importante da allenatore per me”.
BIGLIA – “Deve essere un valore aggiunto per quello fatto in questi 15 giorni. Ha fatto qualcosa di incredibile, ha messo in difficoltà lo staff tecnico. Ha fatto di tutto per ritornare e il Milan ha bisogno di questi giocatori. Non è al massimo, se prende una botta c'è il rischio che si faccia male in modo più grave ma è da apprezzare un uomo così, ha fatto un gesto incredibile”.
JUVENTUS – “La Juve mi dava la sensazione da giocatore di una squadra con una grandissima mentalità, un grande senso di appartenenza. Tutti i giocatori che mettono quella maglia sono orgogliosi. Il Milan ha avuto giocatori più tecnici, più qualità, ma il mondo Juve mi ha sempre affascinato per la compatezza, c'è disciplina, c'è voglia di battagliare: questa cosa mi ha sempre affascinato. Il Milan ha uno stile un po' diverso, negli anni di Sacchi, Capello e Ancelotti qualcosa di diverso ha portato dal punto di vista del gioco. Ma vincere come fa la Juve non è facile: ha una grande mentalità e si tocca con mano tutto questo. Vincere è difficile ovunque. Arrivare in finale di Champions è come vincere: la Juve ne ha perse tante per questo parliamo di un grandissimo club”.
ANCELOTTI – “Ci sentiamo spesso ma non ci siamo sentiti. Ho sentito Sacchi e mi ha fatto piacere. Con Carlo non c'è bisogno, sa che sono scaramantico. Con Arrigo per il rispetto che ho, non ho potuto non rispondere. Carlo non ci ha provato nemmeno”.
SCUDETTO – “L'ho detto prima: quando una squadra vince da tanti anni, a loro non fa né caldo né freddo. Si allenano giocando. Se vi ricordate l'ho detto anche quaranta giorni fa: vedo i giocatori della Juve che finiscono la partita e non sono neanche sudati. Per questo domani dobbiamo fare un grande partita. Dobbiamo giocatore domani con il DNA Juve. Se non ci arriviamo con la qualità dobbiamo farlo in un altro modo: se qualcuno dice non ce l'abbiamo, per una partita si può trovare”.
SUSO – “Mi aspetto il calciatore che mi aiuta in entrambe le fasi. So che gli stiamo chiedendo qualcosa in più, poi quando saremo più squadra potremmo permetterci anche due-tre giocatori che in certi momenti non lavoriamo. La qualità di Suso si è vista: anche contro il Verona ha fatto giocate incredibili. Dobbiamo bisogna essere concreti, sfruttare tutto quello che ci capita: più di 3-4 occasioni non te le concedono”.
VITTORIA – “Ci saranno i miei figli e mia moglie, abbraccerò i ragazzi. Ci faremo un bicchiere di vino con loro, anche se perdiamo. Starò con la mia famiglia che mi ha visto poco”.
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