ESCLUSIVO. Tissone: “Possiamo fare la storia. Spalletti? E’ un allenatore diretto”

Il centrocampista argentino classe ’86 in esclusiva a Calciomercato.it

ESCLUSIVO CALCIOMERCATO TISSONE FUTURO / Dall'Italia al Portogallo passando per la Spagna e l'Ucraina, sempre nel segno della continuità. Fernando Tissone si conferma una garanzia: tecnica, grinta e professionalità al servizio della squadra, in campo e fuori. Ora lo attende un periodo cruciale: restare nella massima serie con il Desportivo Aves e provare a scrivere la storia, vincendo la Coppa il prossimo 20 maggio contro lo Sporting. Intervistato in esclusiva da Calciomercato.it, il centrocampista classe 1986 ha parlato della stagione in corso, ma anche del suo futuro.

Calciomercato, Tissone tra presente e futuro

Fernando, come sta vivendo questo momento?
“Non eravamo mai stati in finale. Ma il nostro obiettivo è anche quello di raggiungere la salvezza. Sarebbe una storia bellissima da raccontare: rimanere per due anni consecutivi nella prima Liga”.

Come si trova in Portogallo?
“Molto bene, mia nonno materno poi è capoverdiano. I tifosi sono fantastici, ci hanno seguito anche in trasferta. Il calcio portoghese è cresciuto molto negli ultimi anni, soprattutto dopo la vittoria dell’Europeo. La Nazionale lusitana arriva come una delle favorite al Mondiale”.

Ha già deciso il suo futuro?
“Il mio contratto scade a giugno, ne parleremo a fine campionato. Il primo pensiero è raggiungere la salvezza. Poi vedremo: sono aperto a tutte le possibilità”.

In questa anni, poteva tornare in Italia…Si era parlato anche dell’ipotesi Lazio.
“Sì, c’è sempre stata la possibilità di rientrare. Ho ricevuto in passato delle proposte… Nel caso, sarei felicissimo di giocare nuovamente in serie A”.

Ha vestito le maglie di Udinese, Sampdoria e Atalanta in serie A. 
“Mi sono trovato sempre molto bene, è stato un onore per me. Anche oggi conservo un ottimo rapporto con diversi ex compagni. Sarebbe complicato ricordarli tutti…Ma posso menzionare Felipe: eravamo entrambi molto giovani quando siamo arrivati in Italia”.

Passiamo agli allenatori: chi vuole ricordare?
“Del Neri, nella stagione 2007-2008, ebbe l’intuizione di cambiarmi ruolo, spostandomi davanti alla difesa. Ricordo con piacere, poi, sempre Spalletti, che mi fece esordire ad Udine. Con lui ho imparato molto, soprattutto dal punto di vista tecnico. E’ uno molto diretto e schietto, dice le cose in faccia: per lui tutti i giocatori sono uguali, non ci sono gerarchie all’interno dello spogliatoio”.

Il suo modello?
“Senza dubbio Veron”.

Come arriva al Mondiale la sua Argentina?
“Siamo un popolo tosto, perché sappiamo di avere sempre i giocatori più forti. Ma ora abbiamo dei dubbi su quello che sarà l’andamento del nostro Mondiale. Molto dipenderà dalle prime due partite”.

Che pensa del neo acquisto dell'Inter Lautaro Martinez?
“Sta giocando molto bene, sicuramente ha un grandissimo futuro. Però deve esserci il tempo per farlo crescere: è ancora molto giovane”.