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Milan-Verona, Gattuso: “Ricordiamoci le tre pappine dell’andata… Non penso alla Juve”

Le dichiarazioni della vigilia in conferenza stampa dell’allenatore rossonero

MILAN VERONA GATTUSO / Vigilia di campionato per il Milan, domani impegnato nell'anticipo della 36° giornata di Serie A contro il Verona. Match da non sbagliare per la formazione rossonera per la corsa ad un posto in Europa League e anche per preparare al meglio la finalissima di Coppa Italia con la Juventus in programma mercoledì a Roma. Gennaro Gattuso, come di consueto, interviene in conferenza stampa nelle ore che precedono la sfida contro gli scaligeri.

“Una settimana fa queste mura ancora tremavano, ora non dobbiamo ripetere l'errore fatto contro il Benevento con il Verona. Ci giochiamo l'Europa League, non possiamo sbagliare. Priorità a domani e poi avremo quattro giorni per la Juve – esordisce Gattuso –  La storia ci dice che con le piccole fatichiamo, ecco perché ci vuole testa e massimo sforzo. Prima pensiamo all'Hellas, la testa non deve andare alla Juventus. Domani giochiamola bene, dimostriamo di stare bene: questa settimana ho visto la squadra brillante, dopo la vittoria di Bologna è più libera”.

Milan-Verona, conferenza Gattuso: corsa Europa League, Juventus e VAR

Gattuso continua parlando del momento rossonero: “Potevamo fare molto più gol con il Bologna, non mi è piaciuta. Conta però arrivare lì per far gol, costruiamo per fare male con la squadra compatta, con pochi passaggi andavamo in porta. Ora la cosa più importante è dare il massimo e giocare da squadra, poi vedremo dove arriveremo. Non dimentico da dove siamo partita e in che condizioni eravamo, ora dobbiamo capire la nostra forza e i nostri obiettivi”.

Gattuso si sofferma sul finale di stagione: “Sono concentrato su come finire la stagione, senza ascoltare le chiacchiere e toccando con mano la situazione della squadra. Sento che si parla del mercato, del bomber, ma da parte di tutti noi c'è solo l'obiettivo di chiudere in bellezza, facendo qualcosa di importante e poi vedremo. Noi pensiamo solo all'Hellas: è anche vero, però, che se vinciamo la Coppa Italia cambiano molti scenari in classifica…”.

Molte polemiche arbitrali in settimana dopo gli errori in Champions League: “Io posso parlare da uomo di sport e dire che il VAR cancella gli equivoci e funziona. Non capisco come l'Uefa possa farsi male da sola, c'è in ballo denaro e molto altro in gioco. È una cosa che funziona perché non averlo nelle coppe europee? Vorrei dire tante cose ma non sta a me giudicare: faccio l'allenatore del Milan e devo pensare ad altro. Però, ripeto: con il VAR le situazioni si giudicano in un secondo, anche perché non capisco cosa fanno gli arbitri di linea. Lì non si vede nulla, è una zona buia. Perché pagare gente in più quando basterebbe uno schermo?”.

'Ringhio' non sottovaluta il Verona e rimarca: “Dobbiamo scendere in campo con spirito di rivalsa, ricordiamoci le pappine che ci hanno dato all'andata ed il bruciore di stomaco che ci hanno fatto vivere dopo quel 3-0. Dobbiamo sentire prima la puzza di bruciato e ricordarci che abbiamo sempre faticato con loro. In questi giorni ha visto una grande intensità in allenamento, magari aver lavorato nel pomeriggio può aver aiutato la brillantezza dei ragazzi. Romagnoli? Ha fatto tutto il lavoro con la squadra, può essere della gara”.

Gattuso parla dell'atteggiamento della squadra e spiega: “Non ho mai detto che mancano impegno e veleno. Se paragoniamo Calhanoglu con Borini, è normale che siano diversi. Non ho mai puntato il dito contro nessuno per l'impegno, ma è l'interpretazione che fa la differenza. Noi dobbiamo giocare le sfide come le prepariamo in settimana, non che qualcuno le gioca a modo proprio. L'impegno, però, non è mai mancato. E ci tengo anche a ringraziare i tifosi che dopo il Benevento ci hanno seguito in massa a Bologna. Al Milan basta un attimo, c'è voglia di tornare grande e basta veramente poco per richiamare la gente: sta a me e ai miei giocatori tenere in vita questo sentimento”.

In conclusione, il mister calabrese si sofferma su Biglia e Kalinic: “Lucas è un pazzo scatenato, vuole lavorare sempre e stare sempre con noi. Questo è lo spirito che voglio, per me è fondamentale e così devono essere: è un segnale per tutti. Mi strappa un sorriso perché è ancora un po' storto, ma vuole esserci comunque. Parlando seriamente, è ancora lontano dallo stare bene. Ne approfitto per dire una cosa su Biglia, ne ho sentite troppe su di lui: è forte, ha grande mentalità e gioca titolare nell'Argentina non per caso. Kalinic? Dopo la mia scelta di metterlo fuori, con Nikola è andato tutto bene. Si allena sempre grande professionalità, si ferma anche dopo allenamento a calciare e sono contento di come si comporta. Ho un rapporto splendido con tutti. Ci mancano le reti delle punte, è vero, mettiamoli in condizione di fare gol”.

Giorgio Musso

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