MILAN DONNARUMMA FUTURO / Un copione che solo il destino avrebbe potuto compilare, con così tanti ingredienti messi insieme e con una ricetta uscita benissimo non perfetta soltanto se guardiamo il pareggio del Milan come un bottino non pieno. Ma certamente positivo. A 19 anni, 1 mese e 20 giorni Gigio Donnarumma, nato a Pompei e cresciuto a Castellammare di Stabia, ha staccato il biglietto della presenza numero 100 in Serie A. Nessuno come lui.
Difronte a lui il Napoli, la squadra della sua città, il fiore all’occhiello della sua regione. Il Napoli di Maurizio Sarri, il Napoli dei record e un Napoli che crede in un sogno chiamato Scudetto e che mai come quest’anno, da 28 anni a questa parte, potrebbe diventare realtà se non fosse per una Juve capace di andare oltre allo straordinario. Il Napoli, tra l’altro, di Pepe Reina, collega tra i pali opposti ai suoi che tra qualche mese potrebbe, a tutti gli effetti, diventare suo compagno al Milan dopo le visite mediche “al buio” di qualche settimana fa.
Un traguardo importante in un pomeriggio dai sapori forti, intensi e sicuramente particolari. Gigio lo vive così, “da portiere moderno che tocca tanti palloni coi piedi, che imposta il gioco da dietro e che dà sicurezza al reparto arretrato” – dirà Gattuso nel post partita – che mai come oggi appariva incerottato. Un pomeriggio dal lieto fine che vuol dire parata mostruosa al 93’ su Milik, gettato nella mischia da Sarri per sbloccare uno 0-0 che potrebbe dire “addio” ai sogni di gloria partenopei. Un guizzo rasoterra, la punta dei guantoni che devia la palla fuori dallo specchio e che lascia al popolo Azzurro, ai suoi conterranei, la forza soltanto di utilizzare le corde vocali per dedicargli un coro contro.
Il più classico dei cori insultanti nei confronti di un giocatore, che sentiamo spesso in tutti gli stadi d’Italia ogni settimana. Un coro che Gigio ascolta con dispiacere mentre esulta come avesse segnato un gol prima di lanciare nuovi segnali preoccupanti a fine partita: “Non penso al futuro, decideranno la società e il mio procuratore”. Reina e Donnarumma, avversari protagonisti oggi e dai destini incrociati. L’arrivo del primo può aprire l’autostrada dell’addio al secondo, con l’amaro in bocca di un popolo, quello rossonero, che oggi pregusta la separazione con un ragazzino visto crescere nelle giovanili e diventato, proprio oggi, grande come non mai nei numeri e nell’incisività.
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