MILAN INTER VECINO DERBY / Domani sera si recupererà il derby Milan–Inter. Una sfida fondamentale in ottica Champions League con i nerazzurri che possono allungare sulla Lazio quinta, mentre per i rossoneri potrebbe essere l'ultimo treno per la qualificazione all'Europa che conta. Una gara – rinviata lo scorso 4 marzo dopo la tragica scomparsa di Astori – che Matias Vecino, centrocampista dei nerazzurri, ha presentato attraverso le colonne de 'Il Giornale'. Queste le sue parole selezionate da Calciomercato.it:
MOMENTO – “Sto giocando meno? Da gennaio soffro per la pubalgia. Facevo fatica a correre e ad allenarmi, mi ha penalizzato. Ora sto meglio ma il mister ha trovato altre soluzioni ed ora tocca aspettare, è normale. Ma sono felice”.
BLACKOUT – “Cosa era successo in quei mesi? Si è abbassato il livello. Ci sono mancate certezze e quando è così è difficile uscirne e non capisci neanche perché ci sei dentro. Anche se ti alleni bene e ti impegni non riesci a mettere le cose in campo e ti gira tutto storto. Ora la squadra ha ritrovato consapevolezza e fiducia e quando è così anche la fortuna torna a girare dalla tua parte”.
SPALLETTI – “A me ha dato tanta fiducia. È uno che ti spinge sempre a dare il massimo e andare oltre le tue possibilità”.
CHAMPIONS LEAGUE – “Questa è stata la cosa importante per il nostro obiettivo. Abbiamo la possibilità di allungare sulla Lazio ed è quello che vogliamo fare. Dobbiamo arrivare in Champions, è il nostro obiettivo”.
RUMORS – “Clan e litigi nello spogliatoio? Tutte balle che escono quando le cose vanno male. È normale che ci siano gruppi, io parlo di più coi sudamericani per questione di lingua. Ma siamo molto uniti. Quando va male si cominciano a cercare cose fuori dal calcio ma sono solo voci”.
DERBY – “La vedo fondamentale per noi, abbiamo la possibilità di allungare. L’ultimo in coppa Italia l’abbiamo perso mentre all’andata abbiamo vissuto una notte incredibile e vogliamo viverne un’altra. Chi toglierei a loro? Mmh… No, sinceramente no. Grande squadra in un ottimo momento ma non toglierei nessuno. Conosco i sudamericani e ho un ottimo rapporto con Kalinic ma non lo sentirò di certo prima del derby…”.
ASTORI – “È stata una cosa terribile. L’ho conosciuto prima a Cagliari e poi a Firenze. Una persona perbene, davvero. Prima di iniziare la partita si sentiva sempre la sua voce, più di quella dell’allenatore. È stato un grande compagno, sono rimasto senza parole. Noi dobbiamo andare avanti ma penso alla sua famiglia, per loro sarà devastante”.
ITALIA – “C'è stato qualche avvicinamento ma non ho mai avuto dubbi. La nazionale è troppo importante, giocare per l'Italia per me sarebbe stato come giocare per un club, non mi sento italiano, non avrebbe avuto senso né rispetto”.
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