JUVENTUS REAL MADRID MIJATOVIC FINALE CARDIFF / “Gol nella finale del ‘98? Continuate a dire che era fuorigioco, ma guardate Pessotto: è fuori dall'inquadratura, potrebbe tenere tutti in gioco…”. Non ci sta Predrag Mijatovic e, a distanza di venti anni, continua a professare la sua 'innocenza' in merito alla sua marcatura decisiva che regalò al Real Madrid la settima Coppa dei Campioni (poi diventata Champions League) della sua storia. Intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', l'ex attaccante delle 'Merengues' si è proiettato poi verso il prossimo duello tra i due club e non solo. Questi i passaggi più importanti dell'intervista selezionati da Calciomercato.it:
JUVENTUS-REAL MADRID – “L'avevo detto prima, statistiche in mano: il Real le finali le vince, la Juve le perde. Ma su due gare non c'è avversario peggiore: i bianconeri pensano in 180', gestiscono il tempo, interpretano i momenti, mentre le altre squadre sono impazienti. Poi lottano insieme e insieme si rialzano”.
FINALE CARDIFF – “Spiegare alla Juve come cancellare l'ossessione Champions? Sapete dove si è decisa la sfida del 3 giugno? Nel riscaldamento: Madrid sereno, Juve frenetica. Il nervosismo era scolpito nei volti. La Juve non ha mai davvero dominato: correre di più non significa giocare meglio”.
HIGUAIN – “Perché non è ancora oggi il centravanti dell merengues? Quando bisognava scegliere tra lui e Benzema, Florentino ha preferito il francese: è normale, quello era un 'suo' acquisto. Ma vi assicuro che Gonzalo non ha niente di meno: qui ha segnato a raffica. E poi ha superato l’esame Italia: farne 25 da voi, ancora adesso, equivale a farne 40 qui in Spagna”.
DYBALA – “Vale davvero i top? Quanto mi piace, ha fiuto e cervello fino. I compagni lo cercano sempre: significa che è speciale. Ma ha bisogno di stare al centro del mondo. Qualcuno dovrebbe dirgli: “Costruiamo la squadra attorno a te”. A quel punto, potremmo valutarlo a livello top: se accetterà il ruolo di leader, diventerà un campionissimo”.
BUFFON – “L'età è un trucco. Conosco 24enni vecchi e ultratrentenni giovanissimi. Uno di questi è Gigi, l'anno scorso lo guardavo e dicevo: 'Non è possibile'. Magari in Nazionale poteva cedere la leadership prima, ma alla Juve vada avanti finché vuole. E insegni ai giovani la fatica”.
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