BARCELLONA CHELSEA CONTE / La prova del suo Chelsea è stata complessivamente all'altezza, ma contro il Barcellona e contro Messi non c'è stato niente da fare. Antonio Conte lascia la Champions League uscendo dal Camp Nou abbracciato all'argentino: “Cos'ho detto a Messi? Soprattutto complimenti – spiega a 'Premium Sport' – In queste due partite, ma non solo, ha fatto la differenza e continua a farlo in maniera evidente. Oltre alle sue giocate, la differenza l'hanno fatta anche i quattro pali. Non mi piace appellarmi a discorsi del genere, ma è oggettivo che la sorte non ci abbia sorriso. Cosa ci manca per giocarcela alla pari con il Barcellona? Il risultato nel complesso non mi sembra giusto, abbiamo avuto tante occasioni e loro hanno fatto tre gol concretizzando le poche azioni da rete. La nostra però è una squadra giovane, serve l'esperienza per giocarsela fino alla fine su certi palcoscenici”.
Sul suo futuro: “Restare al Chelsea o meno? Non è questione di vincere un trofeo o meno, si deve giudicare il lavoro e la crescita dei giocatori. E' una squadra che in esperienza e qualità può migliorare. Non cerco conferme nelle vittorie, vado avanti concentrandomi sul mio lavoro. Giroud l'ho schierato al posto di Morata perché di recente l'ho visto meglio dal punto di vista psicofisico. Morata è un giocatore giovane, è la prima volta che ha avuto la chance di essere titolare. Sia al Real Madrid che alla Juventus era una riserva, ha ottime potenzialità ma anche tanta strada da fare. I problemi alla schiena lo hanno condizionato, stiamo cercando di aiutarlo a rendere al meglio. Con quale squadra faremo la prossima intervista? Domanda davvero cattiva, preferisco non rispondere…”.
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