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Milan-Arsenal, Gattuso: “Cutrone non salva niente, basta parlare di singoli”

Il tecnico rossonero prima della gara di andata degli ottavi di Europa League

MILAN ARSENAL CONFERENZA GATTUSO / Dopo la finale di coppa Italia, il Milan vuole andare avanti anche in Europa League: obiettivo non semplice visto l'incrocio negli ottavi di finale contro l'Arsenal. La formazione di Wenger non sta vivendo una stagione positiva, ma resta comunque un avversario di caratura internazionale. Lo sa bene Gennaro Gattuso che presenta il match in conferenza stampa: Calciomercato.it vi ha offerto le sue dichiarazioni in diretta. 

ASTORI – “Perdiamo un grande uomo, umile. L'ho conosciuto qui, mi chiedeva se poteva usare la palestra, poi gli ho tirato una pacca sulla spalla e gli ho detto: ‘Che mi chiedi?! È casa tua’. Era un esempio per i giovani”.

ARSENAL – “Domenica la squadra era molto scossa, in allenamento comunque non è cambiato nulla. L'Arsenal è in grande difficoltà ma è composta da grandi campioni. Hanno grandissima qualità. C'è grandissimo rispetto. Sappiamo che ci possono mettere in grandissima difficoltà. Era da un po' di anni che non giocavamo davanti a 70mila persone in Europa. La nostra squadra, tranne Bonucci e Biglia, in Europa ha poca esperienza ma dobbiamo essere orgogliosi di giocare questo tipo di partita”. 

ESPERIENZA – “L'ho avuto da giocatore, ma oggi devo parlare delle difficoltà a livello tecnico-tattico. Rispetto a Wenger come allenatore sono nella categoria pulcini. La stiamo preparando, dobbiamo essere bravi a non subirli e quando abbiamo la palla a farli correre, perché non gli piace farlo. L'errore che non dobbiamo commettere è spaventarci dei 70mila: giocare la partita per la qualità che abbiamo e secondo me ne abbiamo tante”. 

PAROLE ALLA SQUADRA – “Viverla con grande gioia. Prepararla con grande tensione, nel calcio c'è sempre. Bisogna viverla, essere contenti che si gioca una partita così. Per una vita ci sono giocatori che la sognano e non la giocano. Domani potranno giocarla e per questo che dico che dovranno viverla. Bisogna dare il massimo e non pensare se si sbaglia un passaggio, ci sarà il compagno che mette la pezza”. 

ETA' – “Se dico che ci manca esperienza, non voglio togliere qualcosa ai miei giocatori, ma siamo una squadra giovane. Per questo dobbiamo affrontare questa gara con grande spirito di appartenenza: per me possiamo affrontarla alla grande”. 

RICORDI CHAMPIONS – “Non ci ho pensato proprio, è il passato. Oggi faccio un lavoro diverso e quando vado a letto sogno Oezil, Wenger, non quello che ho fatto prima. E' qualcosa di completamente diverso e non si può paragonare”. 

CUTRONE – “Cutrone non salva nulla, dovete smetterla di parlare dei singoli. E' la squadra che lavora insieme, dobbiamo ragionare da squadra. Ogni singolo giocatore si deve mettere a disposizione della squadra. Se oggi stiamo facendo qualcosa di buono è perché stiamo ragionando da squadra: dei singoli giocatori non me ne importa”.

QUALITA' – “Quando giocavo io in Europa si lasciava un po' più andare. Domani dobbiamo fare attenzione alla qualità loro, anche noi ne abbiamo ma serve anche quantità e sono sicuro che si questo aspetto domani non sbaglieremo”. 

GATTUSO VS WENGER – “Non è una sfida tra me e lui, non ci sarebbe partita. Lui allena da anni, il mio percorso è ancora molto lungo. Sarà una gara interessante, con una mentalità più fresca. C'è grande rispetto. Lo saluto e mi metto nel mio angolino: i paragoni non si possono farei”. 

Milan-Arsenal, Gattuso: “Non so quanti anni riuscirò ad allenare”

GAP PREMIER SERIE A – “Le squadre italiane in Europa stanno facendo buone cose. Oggi il paragona tra azienda calcio italiano e azienda calcio inglese è 0-10. Quello che succedeva da noi 20 anni fa, ora succede da loro. Se devono comprare un attaccante possono spendere tanti soldi. Ci sono più nomi in Inghilterra che in Italia. Ma la cosa che mi sta piacendo di più è che si possono far crescere i giovani italiani: per il nostro calcio è un bene. Non è un caso che oggi si parla di Cutrone, Calabria. Se anche quando sbagliano li tieni in campo, possono migliorare”. 

PERCORSO COME WENGER – “Non ci resisto 22 anni qui. Mi piacerebbe, ma non so per quanti anni riuscirò a fare questo lavoro. Vorrei farlo a lungo, ma siccome lo so fare solo in un modo, arrivo cotto proprio. Mi piace farlo così, sono un allenatore atipico e non so per quanti anni possono resistere. O mi do una calmata o potrò farlo per pochi anni. Però mi piacerebbe fare un percorso di lunga durata”. 

CONTI – “Ne parlo oggi con lui, abbiamo una riunione con i dottori. In questo momento non so se giocherà con la primavera perché il campo non è in perfette condizioni e non bisogna rischiare nulla. Dobbiamo essere bravi, è importante saper leggere i numeri: quanta forza ha, perché gli danno fastidi determinati appoggi o tipi di corsa. Non capisco questa fretta: se il giocatore sta bene, non c'è nessun problema ma in questo momento ho il dovere di non rischiare nulla. Siccome l'ho vissuto sulla mia pelle, che ho voluto fare il fenomeno e per un anno e mezzo non sono stato bene. Siccome ho esperienza sotto questo aspetto, non dobbiamo commettere nessun errore”. 

TOTTENHAM-JUVE – “Ma che consigli posso dare ad Allegri, lui ha fatto due finali di Champions. A me è capitato da giocatore, tutti ci davano per spacciati: quell'anno abbiamo vinto la Champions. Bisogna giocarla da grande squadra e la Juve lo è. Poi Allegri, state tranquilli: di stress non morirà mai, si fa scivolare tutto addosso. E' il più grande allenatore italiano in questo momento e oggi farà una grande partita”.

 

Bruno De Santis

Napoletano, giornalista professionista dal 2006. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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