CALCIOMERCATO SERIE A ANTONELLI / Il calciomercato Serie A invernale sta entrando sempre più nel vivo e si prepara al rush finale. Per analizzare meglio i movimenti delle big italiane e per scoprire 'tutti i segreti' di Alexis Sanchez, grande protagonista del mercato internazionale in questi giorni, Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Stefano Antonelli, noto intermediario e attuale coordinatore di Football Service, con un passato da dirigente in squadre importanti come Torino, Ascoli, Udinese (proprio ai tempi di Alexis Sanchez), Siena e Bari.
CALCIOMERCATO SERIE A – “La direzione è delineata: si stanno rinforzando le squadre di bassa classifica, l'alta classifica non si muove. L'Inter farà tre acquisti in prestito con diritto di riscatto: Lisandro Lopez, Ramires e probabilmente Rafinha. Mi aspetto qualcosa dalla Juventus di prospetto, vedi ad esempio Barella. Emre Can è un discorso lontano nel tempo. Non vedo un mercato ricco. Non ho ancora capito che tipo di mercato può fare la Roma: ha un organico importante, ha un allenatore bravissimo e un direttore sportivo che stimo in maniera assoluta ma stanno ricomponendo le idee in questo momento. Sanno a Trigoria che devono puntare alla Champions. (…) La squadra che mi ha entusiasmato di più è la Lazio, una squadra piacevole da vedere, con 4-5 calciatori straordinari in una rosa totalmente valida. Di tutto quello che abbiamo immaginato all'inizio, la Lazio è quella che si è mossa meglio fin dall'estate. Il Milan? Anche se spendi 100 miliardi non vinci subito, bisogna avere la pazienza di capire quando può raggiungere certi risultati. (…) De Vrij? Tutto lascia presagire che ci sia un accordo, poi che questa intesa possa portare ad un'uscita è un altro discorso. De Vrij era un ottimo calciatore, ma è in Italia che si è completato. Nel rinnovare, de Vrij dà un segnale di ringraziamento alla Lazio ma significa anche mettere un prezzo d'uscita in caso di arrivo di qualcosa di straordinario per giocarsi una carta più ambiziosa. Detto questo, la Lazio è già una 'cosa' seria”.
ALEXIS SANCHEZ – “Mi è rimasta una zona d'ombra nella trattativa per il trasferimento di Alexis Sanchez al Barcellona nel 2011. Ho sempre pensato che Alexis fosse ideale per il calcio inglese e, in quel momento, per il Manchester City di Roberto Mancini con cui avevamo portato avanti una trattativa ormai quasi definita. Sanchez è un calciatore di istinto, tecnica e velocità e il Barcellona è invece ragionamento, tiki-taka. fraseggio. Non era il calcio di Alexis Sanchez. Lui in Inghilterra è esploso in maniera definitiva. All'epoca, in Alexis fecero breccia le telefonate di Guardiola e Messi. Una squadra italiana vicina a Sanchez nel 2011? No, non c'è mai stata la possibilità. Quei costì lì, all'epoca furono 38 milioni, erano già importanti. Oggi varrebbe 150 milioni, In Italia, una volta che c'è il City e il Barcellona, nessuno prova neanche a fare un tentativo. Alexis Sanchez al City o allo United? Io conosco Alexis, è un ragazzo che parla sul campo perché fuori è un introverso. La sua scelta dipenderà da quello che sentirà lui dentro di sé. Non vedo grandi differenze su dove può giocare Alexis Sanchez perché è un calciatore che può fare tutti i ruoli in attacco, sia da una parte che dall'altra potrebbe giocare ovunque”.
di Stefano D'Alessio e Andrea Corti
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