Inter, Brozovic rimasto incompiuto: ma la plusvalenza è sicura

In tre anni non è riuscito a fare il salto di qualità. Il suo futuro sarà altrove

INTER BROZOVIC / Marcelo Brozovic potrebbe lasciare l'Inter in questa sessione di calciomercato, esattamente tre anni dopo il suo arrivo a Milano. Il centrocampista croato si vestì di nerazzurro, infatti, proprio sul finire di gennaio 2015. Fu uno dei primi acquisti di Ausilio, che domenica festeggerà i vent'anni da dirigente interista, nelle vesti di Direttore sportivo non più all'ombra di Marco Branca, il primo anche dell'era Mancini 2.0 che poi sarebbe terminata nella disastrosa estate 2016. Al tempo c'era da inseguire l'agognata Champions League, proprio come ora. In pratica negli ultimi tre anni è cambiato tutto o quasi per non cambiare niente…

Inter, Brozovic tre anni dopo: un incompiuto rimasto tale. Ma plusvalenza certa

Non è cambiato nemmeno Brozovic, per meglio dire è rimasto l'incompiuto che era quando approdò all'Inter. Nel gennaio di tre anni fa, però, era un fresco 22enne con un potenziale e quindi prospettive che avrebbero potuto consentirgli di diventare un giocatore importante. Un campione. Il potenziale, invece, è rimasto tale nei trentasei mesi successivi. Un po' per colpa della società che ha continuato a cambiare – anche senza una logica – progetto tecnico obbligando lui e i suoi compagni a reinventarsi ripartendo ogni volta da zero. Molto per sua stessa colpa, per la sua propensione – intrinseca a molti calciatori slavi – a staccare per mesi la spina con conseguenze negative sul piano della continuità di rendimento che invece è propria dei campioni. Quelli che mancano all'Inter e che, se ci fossero stati ad Appiano in questi tre anni, avrebbero forse consentito al classe 1992, in questi giorni offerto al Siviglia e non solo, di fare quell'atteso salto di qualità. Almeno sotto l'aspetto economico, la sua partenza (certa e inevitabile, bisogna solo vedere se adesso o in estate) sarà un successo per la società targata Suning. Una plusvalenza sicura, considerato che tra riscatto e obbligo il suo cartellino fruttò alla Dinamo Zagabria appena 8 milioni di euro e che ora a bilancio ha un peso inferiore alla metà.