MILAN BOLOGNA CONFERENZA GATTUSO / Bisogna ripartire, subito. Non un avvio esaltante alla guida del Milan per Gennaro Gattuso che, dopo il pari clamoroso col Benevento ed il ko comunque indolore col Rijeka, è chiamato a reagire in casa contro il Bologna. Alla vigilia della sfida di 'San Siro', il tecnico rossonero fa il punto sulle ultime news Milan nella consueta conferenza stampa. Ecco le parole raccolte da Calciomercato.it.
BOLOGNA – “C'è grandissimo rispetto nei confronti di Donadoni, è un allenatore molto vero. Quando doveva dire qualcosa lo diceva in faccia, come piace a me. Preparato, molto bravo. Dobbiamo stare attenti sulle preventive domani. Sicuramente dobbiamo fare la partita, ma non è un caso che 12 punti siano arrivati in trasferta, perché sulle transizioni possono far male. Palacio sta bene, Verdi stava con me da giovane e si vedeva che aveva qualità”.
ATTEGGIAMENTO – “Sarà una gara molto difficile. Mi aspetto rabbia e voglia dai miei. Sappiamo l'importanza della partita. Nel calcio ci sta avere momenti di difficoltà, possono succedere episodi sfavorevoli, ma dobbiamo far vedere di saper reagire allo schiaffo”.
GOL DALLA PANCHINA – “Sono importantissimi. Giovedì qualcuno ha strumentalizzato su André Silva. Qualcuno ha detto che non sono contento di lui. Io vedo le qualità che ha e vedo cosa fa in allenamento. Giovedì ha fatto poco, probabilmente non è stato messo in condizioni giuste, però vedo cosa sa fare e per questo gli chiedo molto di più perché è molto forte. Ma tutti quanti. Kalinic attaccava 20-25 volte l'area, era da tempo che mancava uno 'alla Pippo Inzaghi', sempre sulla linea del fuorigioco per farti male. Kessie uguale, poi Calhanoglu che ha avuto un problema muscolare e non l'ho più allenato. Lui è un giocatore forte, non ho mai detto alla società che lui e André Silva devono andar via, sono falsità. Devo riuscire a portare tutti i giocatori ad esprimersi al massimo. A me André Silva, Kalinic e Cutrone piacciono tantissimo, ora devo riuscire a farli rendere al massimo”.
MODULO – “4-3-3? Vediamo. Tanto è il segreto di pulcinella. Devo dire che da quando sono arrivato la società è presente 24 ore su 24 con me e c'è un confronto totale. Dopo chiaramente bisogna vedere anche le prestazioni. Con la difesa a 3 i meccanismi non sono perfetti e ci vuole tempo e qualcosa dobbiamo cambiare. Per non parlare della condizione. Io non voglio offendere nessuno, ho grande rispetto per lo staff di Montella e per lui, però per giocare in un certo modo bisogna avere una gamba importante e oggi non ce lo possiamo permettere”.
RITMI DI GIOCO – “Negli ultimi anni è cambiato. In Inghilterra è tutto un back to back, c'è poca tattica e chi ha qualità fisiche o tecniche esce fuori. A livello tattico c'è poco da imparare, però è il tipo di calcio. Se qualcuno vuole giocare a ritmi alti, ti alleni per giocarci”.
PROBLEMA DI CONDIZIONE O CARATTERE – “Dobbiamo andare alla ricerca di migliorare sia il carattere sia mentalmente. Oggi non deve essere un alibi che più di un giocatore non sta benissimo. Oggi bisogna riuscire a metterci una pezza. Si può fare tutti insieme, con qualcuno che dà qualcosa in più, aiutandoci, con la consapevolezza che adesso possiamo solo migliorare”.
TEMPO – “Io penso che la cosa più importante ora, anche con un po' di fortuna, è arrivare alle vittorie che ci farebbero star bene e ci farebbero lavorare con più tranquillità. Ora dobbiamo cercare il risultato a tutti i costi. Oggi per noi è fondamentale riuscire a portare a casa qualche risultato”.
EMOZIONE DELL'ESORDIO A SAN SIRO – “L'emozione più grande per me è vincere questa partita, perché è fondamentale. Sono concentrato sulla partita, c'è consapevolezza di incontrare una squadra che ci può mettere in difficoltà e l'emozione mia passa in secondo piano. Ci ho giocato tanto a San Siro e vi ricordo che ho anche preso qualche fischio, non solo applausi, per cui vi dico che domani abbiamo bisogno del nostro pubblico. Spero non ci sarà contestazione, vedremo come andrà la partita. Speriamo di avere lo stadio dalla nostra parte perché i ragazzi ne hanno bisogno”.
GIOVANI – “Il Milan adesso ha bisogno di giocatori che stanno bene e di chi ha qualcosa in più. Abbiamo bisogno di tutti, perché si giocherà ogni tre giorni. In questo momento abbiamo bisogno di tutta la squadra”.
CONDIZIONE – “Qua siamo in una società all'avanguardia, che ha tutti gli strumenti per quantificare ogni singolo giocatore e la sua condizione, non è che lo dico io, ma tocchi con mano i dati. Tutto questo oggi dice che non abbiamo una condizione eccezionale e sicuramente dobbiamo lavorare. In venti giorni non possiamo modificare o cambiare tutto, ci vuole del tempo. Un mese o un mese e mezzo, ma non deve essere un alibi, lo ripeto. In ogni modo dobbiamo cercare i risultati e giocare col coltello tra i denti”.
SOCIETA' – “Io parlo tutti i giorni con Mirabelli e Fassone, so che stasera arriverà David e non so quando arriverà il presidente. Nei miei confronti sento una società vicina, c'è un grandissimo rapporto e c'è un ottimo rapporto, mi fa molto piacere”.
CALHANOGLU – “Facciamolo recuperare, sta lavorando. Ha avuto un problema al polpaccio, forse può recuperare 7-8 giorni prima, sta lavorando tantissimo e per noi questo è molto importante. Ha grandissima qualità e una collocazione, se sta bene, gliela troveremo senza nessun problema”.
MODULO CON CUI AVREI INIZIATO LA STAGIONE – “Bella domanda. Secondo me questa è una squadra che può giocare a tre, ma deve giocare in modo organizzato perché bisogna scivolare bene, altrimenti diventa una difesa a cinque. I due centrali laterali devono sempre uscire con veemenza. Noi abbiamo fatto fatica su questo, ci schiacciavamo tanto e non riuscivamo ad uscire. Difesa a 3 e 4-3-3, questi sarebbero stati i miei due moduli se avessi iniziato la stagione”.
DISPONIBILITA' – “I giocatori toccano con mano che quando vai a provare qualcosa trovi delle difficoltà. In queste due partite abbiamo avuto delle difficoltà, non facendo le robe con i concetti giusti. Qualsiasi cosa vado a proporre, mi hanno sempre dato grandissima disponibilità. Questo l'ho toccato con mano”.
DIFFICOLTA' DALLA PRIMAVERA ALLA PRIMA SQUADRA – “Quest'estate quando ho iniziato a lavorare non giocavo con la difesa a 3, però vedevo che i miei centrocampisti non avevano il passo per coprire il campo e ho lavorato su due concetti. Ho visto che col 4-3-3 facevamo una fatica pazzesca, ma avevamo lavorato anche sull'altro concetto ed è stato più facile. Parlavo anche col mio staff del fatto che non bisogna prendere decisioni affrettate. Bisogna lavorarci sui concetti, non basta fare copia e incolla. Tante volte bisogna farlo capire ai giocatori. In questo momento noi dobbiamo lavorare. La Primavera è vero, qualche figuraccia l'abbiamo fatta, poi però piano piano siamo ripartiti. Abbiamo modificato qualcosa e la squadra è migliorata. So di non avere tempo e pazienza ora, comunque, Oggi devo riuscire a far capire che siamo in difficoltà, ma non deve essere un alibi. Devo avere la capacità di tirare fuori il meglio da questi ragazzi. Però ora non abbiamo né tempo né pazienza. Perché vedere il Milan perdere col Rijeka, con il Milan che non aveva mai perso con squadre croate, mi brucia, perché io alla storia del Milan ci tengo”.
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