Il tecnico deve fare i conti anche con una prestazione sottotono di Borini e Musacchio

MILAN GATTUSO KESSIE BORINI BIGLIA / Non è cominciata nei migliori dei modi l'avventura di Gattuso sulla panchina del Milan. La sua squadra è stata fermata dal Benevento, al 95' da un gol del portiere Brignoli. Una beffa, arrivata nel finale, che ha lasciato con l'amaro in bocca l'ex tecnico della Primavara che si aspettava un altro inizio.

La partita è stata certamente condizionata dall'espulsione di Romagnoli ma la svolta, che tutti si aspettavano, non è arrivata. Guardando il bicchiere mezzo pieno, le news Milan positive di giornata possono essere legate a Kalinic e Bonaventura, che hanno ritrovato il gol, alla buona prestazione di Bonucci ma soprattutto all'ottima gara di Kessie. Il centrocampista, tanto elogiato da Gattuso fin dal primo giorno, è tornato quello ammirato ad inizio stagione e all'Atalanta. Tanta corsa e inserimenti, senza e con il pallone. Una gran buona notizia da cui ripartire.

Milan, una corsia destra tutta da rivedere

Le note negative però sono forse di più di quelle positive. Lucas Biglia, partito dalla panchina, ha giocato solo i minuti finali, mostrando ancora una volta di non essere il calciatore ammirato con la maglia della Lazio. Il Milan aveva puntato molto su di lui e fin qui, anche a causa degli infortuni, non ha dato il giusto apporto. Bocciato anche Borini, che come esterno di centrocampo ha pagato parecchio le incursioni dei laterali del Benevento, non mostrandosi all'altezza. Quasi certamente dalla prossima Gattuso potrebbe decidere di puntare su Calabria o Abate in attesa di Conti. A pagare la giornata no di Borini è stato anche Suso, che non è sembrato proprio a suo agio con l'ex Roma. Non è piaciuta nemmeno la partita di Musacchio, che ha sofferto più del dovuto. Una corsia di destra dunque tutta da rivedere per Gattuso, che sa di dover lavorare tanto per far crescere il suo Milan. Senza l'espulsione molto probabilmente ci sarebbe stato spazio per il colpo dell'ultimo calciomercato, André Silva, che al momento però, come con Montella sembra essere dietro nelle gerarchie. Le prossime partite ci diranno se davvero sarà così.