MILAN KAKA' / Il rapporto tra Ricardo Kakà e il Milan è una di quelle storie d’amore che rendono passionale il calcio, basta vedere con quanto calore sia stato accolto anche oggi in visita al club rossonero. Ricardino, così lo chiamava amichevolmente l'allora amministratore delegato Adriano Galliani, è approdato al Milan nel calciomercato estivo del 2003 a soli 21 anni semisconosciuto al grande pubblico europeo.
Il numero 22 rossonero è diventato un punto di riferimento per tutta la squadra grazie alle smisurate doti tecniche e alla sua ampia visione di gioco. Che fosse un predestinato lo si era capito fin da subito quando il 5 ottobre del 2003 ha segnato il primo gol nel primo derby: una rete che lo ha fatto entrare di diritto nel cuore di tutti i milanisti. Merito del quale non molti giocatori possono vantarsi. Ha così subito concluso la prima stagione in Serie A con lo scudetto e la conferma, come se ce ne fosse bisogno, che il suo acquisto fosse stato un colpo vincente della dirigenza del Milan.
Con grande impegno e molta professionalità ha continuato il suo cammino in Italia. È nella stagione 2006/2007 che Kakà ha raggiunto l’apice della sua carriera vincendo, da grande protagonista, Champions League e Supercoppa europea. Ha segnato gol più che importanti durante tutta la competizione, diventando anche il capocannoniere di quella stagione europea. Ma se si parla di Champions e Kakà è d’obbligo far riaffiorare alla mente i ricordi delle semifinali contro il Manchester United. L'andata persa all'Old Trafford in cui però ha messo a segno due gol, il primo di una bellezza unica dopo essersi liberato con classe da ben tre uomini, e un'ottima prestazione personale, a tratti quasi perfetta, bissata anche nella gara vincente di ritorno dove ha gonfiato la rete un'altra volta.
Sempre lo stesso anno a testimonianza della sua bravura ha vinto il Pallone d'Oro, l'ultimo a conquistarlo prima dell'egemonia di Cristiano Ronaldo e Lione Messi, entrando di diritto nell'albo dei più grandi fuoriclasse di questo sport. È stato uno degli uomini più rilevanti dell'era berlusconiana del Milan, quella che l'ha fatto ritornare grande anche fuori dai confini italiani. Kakà ha stregato grandi e piccini, tifosi di tutto il mondo, non solo per le sue qualità tecniche ma anche per quel suo fare da bravo ragazzo rispettoso e dedito al lavoro che lo hanno sempre contraddistinto.
Come lui è entrato nei cuori di tutti i tifosi milanisti, anche loro occupano nel suo un posto molto speciale. La notte del 19 gennaio del 2009 ne è stata una dimostrazione inconfutabile. Per chi ha poca memoria si tratta della sera in cui il suo passaggio al Manchester City era quasi fatto, ma 120 milioni non sono bastati. L'amore per questo ragazzo brasiliano ha spinto numerosi tifosi a spostarsi dalla sede del Milan, dove si erano riuniti per manifestare il loro disappunto, alla casa del giocatore con la speranza di fargli cambiare idea. I tifosi più romantici, negli anni, si sarebbero presi il merito del dietro front di Kakà, che durante quella dimostrazione d'affetto in tutta risposta ha mostrato fieramente alla finestra la sua maglia del Milan come segnale della sua permanenza.
Sarebbero innumerevoli gli episodi che hanno caratterizzato la carriera di Kakà al Milan ma si può dire che questi racchiudano al meglio l'esperienza di Ricardo tra le fila rossonere, in cui è entrato da giocatore e né è uscito da grande campione indiscusso. Non resta quindi che aspettare e vedere cosa riserverà a Kakà il Milan in futuro.
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