SERIE A INZAGHI MILAN JUVENTUS IMMOBILE / Tanti gol. In ogni modo possibile: destro, sinistro, di testa… addirittura di gluteo! In acrobazia, di rapina, con un semplice tap in: quando calcava i terreni da gioco Filippo Inzaghi era l'incubo delle difese. La sua era una 'passione' irrefrenabile, condivisa col fratellino più piccolo: Simone. “A me e lui piaceva segnare, ecco. Fin da bambini ci mettevano sempre in attacco e facevamo tanti gol. Mi ricordo che nei pulcini avevamo segnato cento gol in una stagione”, ha ricordato ’Superpippo’ in una lunga intervista al 'Corriere dello Sport', dove si è soffermato sulla sua nuova carriera da allenatore alla guida del Venezia, sulle gesta del fratello e, soprattutto, su Milan e Juventus, dove riveste i panni del doppio ex. Queste i passaggi principali selezionati da Calciomercato.it:
NAPOLI – “Non andai per via della dichiarazione di Boskov (“Inzaghi? Noi abbiamo Imbriani”, ndr)? Io sarei andato volentieri a Napoli. Non rinunciai per Boskov, ma perché, la sera della decisione da prendere, si giocò il ritorno, a Parma, della partita contro l’Halmstad. All’andata in Svezia avevamo perso 3-0 e il ritorno si presentava proibitivo Ma io feci gol dopo quaranta secondi e vincemmo 4-0. Quella sera la società decise di non mandarmi più al Napoli. La verità è tutta qua”.
ALLENATORE PIU' IMPORTANTE – “Tutti mi hanno dato qualcosa. Poi chiaro che se devo dirne uno dico Ancelotti, che mi ha allenato per più di dieci anni. E sappiamo tutti che persona sia…”.
RUOLO DI ALLENATORE – “Sicuramente è più complicato e difficile. Da giocatore mi preparavo al meglio tutta la settimana e sapevo che dipendeva soprattutto da me stesso. Quando fai l’allenatore cambiano tante cose: hai un gruppo di trenta persone da gestire e devi essere un bravo psicologo. Prima eri solo, ora lavori in un team. Cerco di essere onesto con i miei giocatori, ma anche molto schietto”.
VENEZIA – “Promozione? E’ un sogno e non dobbiamo pensarci perché faremmo un grave errore. Io nel contratto ho solo il premio salvezza”.
MILAN – “Qual è il problema? Da fuori difficile parlarne, posso dire che ha fatto un’ottima campagna acquisti e c’è bisogno di tempo per amalgamare. Ma in Italia di tempo ce n’è sempre poco. A volte, per far ripartire i cicli, ci vuole un po’ di pazienza. Così fece la Juve all’inizio e poi vediamo cosa ha fatto in questi anni”.
'NUOVO' INZAGHI – “E’ difficile fare paragoni. Devo dire che il parallelo fatto da Simone tra me e Immobile mi piace. Immobile ha caratteristiche sue, però mi pare unisca la grinta, la determinazione. Lotta su ogni gol, cerca il gol in ogni modo: questo è un bello spot per il calcio e per giovani”.
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