MILAN JUVENTUS BONUCCI CALCIOMERCATO / Sono le due squadre più titolate d'Italia (insieme all'Inter), spesso campioni hanno fatto il viaggio da una parte all'altra dell'A4: Milan e Juventus si sfideranno domani pomeriggio alle ore 18. Una sfida attesa fin dall'estate, quando nel corso della sessione di calciomercato Leonardo Bonucci un po' a sorpresa lasciò Torino per diventare simbolo e capitano del nuovo corso rossonero. Un trasferimento che al momento non è stato certo fortunato con il difensore nel mirino delle critiche per le sue prestazioni molto al di sotto delle aspettative. Un trend negativo culminato con l'espulsione contro il Genoa che lo costringerà a saltare anche la sfida contro i suoi ex compagni di squadra.
Ma non è certo una novità che calciatori che percorrono il tratto Milano-Torino (o viceversa) non riescono a rendere: spesso, infatti, i trasferimenti tra Milan e Juventus si sono rivelati flop o quasi. Non hanno certo lasciato il segno i vari Zenoni, Matri e Abbiati che hanno salutato il Milan per trasferirsi alla Juventus; un po' meglio è andata con Storari che pur restando sempre alle spalle di Buffon ha comunque avuto modo di farsi apprezzare dalle parti di Torino.
Anche il percorso inverno è spesso costellato di insuccessi: lo stesso Matri e Legrottaglie non passeranno alla storia come dei campioni della storia rossonera, mentre Bonucci ha ancora modo di riscattarsi dimostrando che i 40 milioni investiti non sono stati un colossale errore. Questi i trasferimenti avvenuti sull'asse Milan-Torino dal 2000 ad oggi, quasi nessun grande colpo con due grandi eccezioni volutamente lasciate alla fine: Filippo Inzaghi e Andrea Pirlo.
Il primo ha lasciato la casacca bianconera per quella rossonera nel luglio 2001 diventando uno dei pilastri della storia milanista: oltre duecento presenze, 73 gol fatti, due scudetti, due supercoppe, un coppa Italia e soprattutto due Champions, due supercoppe europee e un Mondiale per club. Il secondo è stato fatto andare via dal Milan a parametro zero ed ha vissuto una seconda giovinezza: quattro scudetti, una coppa Italia, tre Supercoppe, bottino niente male per chi era dato sul viale del tramonto.
Andando più indietro negli anni duemila, invece, la tendenza comunque resta confermata: il Paolo Rossi del Milan non fu certo un 'cecchino' sotto porta, mentre anche Roberto Baggio passando da Torino a Milano ha vissuto più di una sofferenza. Decisamente meglio Egdar Davids bollato come bidone in rossonero, tornato campione con la Juventus. Forse la terza eccezione di un'asse che sul calciomercato sembra non funzionare.
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