MESSI ARGENTINA MONDIALE CALCIOMERCATO / “All'altezza di Dio”. Il titolo di 'Olé' è senz'altro il migliore per descrivere il Leo Messi che tutti, argentini e non, hanno ammirato stanotte contro l'Ecuador – a Quito, oltre 2mila metri sopra il livello del mare – nell'ultimo e decisivo match delle qualificazioni sudamericane al Mondiale 2018. L'Argentina ha vinto 3-1 in rimonta trascinata da un giocatore all'altezza dei suoi cinque Palloni d'Oro.
Tre gol e tante giocate sublimi della 'Pulce' hanno salvato Sampaoli, tutt'altro che convincente nei suoi primi mesi alla guida della Nazionale, e mandato l'Albiceleste direttamente in Russia, scacciando così lo spauracchio di una catastrofica eliminazione divenuto realtà tangibile solo quaranta secondi dopo l'inizio della partita con il gol dell'ecuadoregno Romario Ibarra. Una doccia gelata per l'Argentina, schierata con la difesa a tre e un insolito centrocampo, a cui ha posto rimedio il fuoriclasse del Barcellona in meno di dieci minuti: al 12' triangolo con Di Maria e tocco preciso che supera Banguero in uscita, nemmeno otto più tardi raccoglie un altro pallone in area e con un mancino potente e preciso infila sotto l'incrocio. A mezz'ora dal termine del match fa tris con una perla degna del suo straordinario repertorio: sinistro magico dal limite inarrivabile per il portiere de 'La Tricolor'. Messi ha messo a tacere quelli, soprattutto nel suo Paese, che hanno sempre sostenuto non fosse decisivo in Nazionale quanto nel suo club, diventando con 21 gol il miglior marcatore delle cosiddette 'Eliminatorias' insieme a Luis Suarez. La tripletta gli permette anche di salire sul podio – con 61 reti – dei realizzatori sudamericano di tutti i tempi, alle spalle delle ex stelle del Brasile Romario e Ronaldo.
Da Sampaoli a Di Maria, l'Argentina ai piedi di Leo Messi: “Sarebbe stato assurdo un Mondiale senza di lui“, ha detto a fine partita il commissario tecnico. “E' un giocatore spettacolare”, “semplicemente di un'altra categoria” le parole del 'Fideo' e di Javier Mascherano, uno dei leader storici della Nazionale. “Compare ogni qual volta ce ne sia bisogno”, ha invece sottolineato il portiere Romero, ora al Manchester United ma con un passato alla Sampdoria. “Meritavamo di qualificarci per tutto quello che abbiamo passato. Questo gruppo ha sofferto molto ma lottato fino alla fine. Da troppo tempo eravamo in discussione nonostante le tre finali consecutive raggiunte – sono state infine per le news Argentina le parole, con vena polemica, del numero dieci prima di lanciare un messaggio di speranza al suo popolo che forse da stanotte ha cominciato ad amarlo sul serio – Da adesso in poi la 'Seleccion' migliorerà e scenderà in campo in maniera diversa”.
Messi 'mondiale' e destinato a diventare ancor di più protagonista delle prossime sessioni di calciomercato, visto che l'annuncio del rinnovo ufficiale con il Barcellona tarda ad arrivare. Le ultimissime indiscrezioni provenienti sia dall'Inghilterra che dalla Spagna parlano di un sicuro nuovo tentativo del Manchester City per il suo cartellino. Il club inglese allenato da Pep Guardiola, suo ex allenatore al Barça e suo grandissimo estimatore, sarebbe addirittura pronto a fare una 'follia' per il campione argentino che in bacheca vanta tra i tanti trofei otto Liga, ben quattro Champions League e cinque Palloni d'Oro. Ovvero a 'imitare' il Paris Saint-Germain, pagando la clausola rescissoria fissata sui 300 milioni di euro. Andrà comunque prima convinto il classe 1987 a lasciare la squadra blaugrana, dove è cresciuto e dove da anni l'indiscusso e assoluto numero uno. Ai 'Citizens' non mancano certo i mezzi economici per provare a realizzare quello che sarebbe davvero il colpo del secolo.
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