ZONA MISTA, Italia-Macedonia, Buffon: “Da perdenti piangersi addosso”

Le dichiarazioni a fine partita del capitano e portiere azzurro

ITALIA MACEDONIA BUFFON – Gianluigi Buffon è intervenuto in zona mista, dov'era presente anche l'inviato di Calciomercato.it, dopo il deludente 1-1 dell'Italia contro la Macedonia: “I primi responsabili, i primi attori che devono fare un modo che le cose cambino siamo noi giocatori, in particolare quelli più esperti, quelli più grandi, quelli che devono avere un senso di appartenenza e di responsabilità ancora maggiore e cercare di sgravare da tutto questo i ragazzi più giovani – ha dichiarato il capitano e portiere azzurro – Secondo me in questo momento i più grandi devono mettersi più fardelli sulle spalle rispetto agli altri. Perché è un momento in cui serve equilibrio e già dalla prossima in Albania ci si gioca davvero tanto. Oggi è una partita da analizzare, perché nel primo tempo non hai fatto male. Hai creato le tre-quattro situazioni che devi creare, hai concesso poco, un tiro e un'altra mezza cosa. E poi nel secondo tempo siamo venuti meno, ci siamo quasi impauriti. E non capisco perché. Il gioco dei nostri avversari è rimasto inalterato. E quindi ci fa capire che è una cosa psicologica. Quando ci sono delle paure simili, quando subentrano questi timori e si va incontro alla psiche, secondo me il giocatore di esperienza deve prendersi qualche fardello in più rispetto a chi in questo momento deve essere più sgombro da pensieri”.

OBIETTIVO MONDIALE – “Quanto è importante giocare questo Mondiale? Non lo è soltanto per me, ma per l'Italia e quello che rappresenta l'Italia, per la storia calcistica che siamo, per quello in cui crediamo e per l'importante che diamo allo sport del calcio. Solo ed esclusivamente per questo. Accerchiati? Se davvero cominciamo a piangerci addosso, a credere veramente ci possa essere qualcuno che remi contro o che fuori il clima non sia dei migliori, siamo davvero dei perdenti. Noi in questo momento dobbiamo farci carico di quelle che sono le responsabilità e del fatto che non ci stiamo esprimendo come sappiamo, per come abbiamo fatto un anno intero e dobbiamo trovare il modo di reagire. E si reagisce non pensando a essere delle vittime sacrificali perché qualcuno ha deciso così. Ognuno di noi comincia a fare quello che sa fare e le cose, secondo me, miglioreranno.”