La panchina del tecnico campano vacilla: la società non voleva confermarlo

MILAN CRISI MONTELLA / Il mancato feeling tra Montella e il duo Fassone-Mirabelli non è mai stato un mistero. Così come è risaputo il desiderio dei dirigenti del Milan di affidarsi la scorsa stagione ad un tecnico dal profilo internazionale, come Mancini. Ma l'ottimo lavoro diplomatico dell'allenatore campano, in tandem con il suo procuratore Lucci, ha convinto con il tempo i rappresentanti rossoneri a confermarlo. E a rinnovargli il contratto per un'altra stagione, dal 2018 al 2019, alle cifre di un top (3 milioni a stagione). Una questione formale, più che di sostanza. Perché sono 'bastati' gli 8 gol presi in 6 gare e i due ko in campionato contro Lazio e Sampdoria a far riemergere i dubbi. A far tornare quelle perplessità che avevano indotto Mirabelli, la scorsa estate, a preparare – secondo le informazioni raccolte dalla redazione di Calciomercato.it – già un piano B: Gennaro Gattuso. Un piano però rimandato, considerando i risultati deludenti di Ringhio con la Primavera (sconfitte contro Sassuolo e Inter e vittoria poi con il Bologna per 2-0). E ora? L'ex viola rimarrà alla guida della squadra almeno fino al derby del prossimo 15 ottobre.

Crisi Montella: Mazzarri la carta di riserva

Ma in caso di debacle, Fassone tiene in caldo l'altra carta di riserva: Walter Mazzarri, libero dopo l'esperienza al Watford e con il quale ha costruito negli anni un ottimo rapporto (prima al Napoli e poi all'Inter). Una scelta impopolare ma che per la difesa (e forse anche per Bonucci) sarebbe a dir poco un toccasana. Intanto, il primo provvedimento lo ha preso lo stesso Vincenzo Montella: a 'pagare' con l'addio al club rossonero è stato un suo 'fedelissimo', il preparatore atletico Emanuele Marra. L'annuncio lo ha dato lo stesso tecnico su 'Twitter': “Dopo un'attenta analisi ho fatto le mie prime valutazioni e, tra le aree di miglioramento ho individuato la preparazione atletica, per la quale ho deciso di avviare un nuovo piano che purtroppo non ha trovato la piena condivisione del mio collaboratore Emanuele Marra. Con Emanuele ho deciso, a malincuore, di interrompere il rapporto professionale. Colgo l'occasione per ringraziarlo per il lavoro svolto in questi anni al mio fianco”.

Eleonora Trotta