ITALIA VENTURA VERRATTI MONDIALI / Di buono, ci sono i tre punti conquistati ieri sera, seppur a fatica, contro Israele e il pari imposto dalla Macedonia all'Albania, risultati che permettono all'Italia di blindare il secondo posto nel girone – +6 sugli albanesi, a due gare dal termine – e anche di mettere piuttosto al sicuro il piazzamento tra le otto migliori seconde dei vari gironi. Le news Italia a carattere positivo, però, di fatto si fermano qui. La gara contro Israele e quella contro la Spagna hanno fatto segnare decisi passi indietro nel gioco degli azzurri, azzerando praticamente in un colpo solo il credito che i ragazzi di Ventura erano riusciti a conquistarsi finora. Da tempo non si vedeva una Nazionale così in difficoltà in campo, e se nessuno può oggettivamente crocifiggere il Ct per aver concluso il girone di qualificazione alle spalle della Spagna – che sopravanzare le 'Furie Rosse' fosse missione assai difficile lo si sapeva dal momento del sorteggio – di certo gli si può chiedere conto di una sconfitta bruciante, nei modi e nelle proporzioni, al 'Santiago Bernabeu' e di una prestazione scialba a dir poco contro Israele. Andare agli spareggi non è un dramma, andarci in queste condizioni fa paura. E il rischio dell'”apocalisse” di un'Italia senza Mondiale, come è capitato soltanto nel 1958 (nel 1930 fummo noi a rifiutare la traversata oceanica nella prima edizione in Uruguay), si fa più concreto. Dagli errori di Ventura, al rendimento sottotono di Verratti e altri giocatori, ecco tutti i problemi dell'Italia che mettono a rischio la qualificazione ai Mondiali di Russia 2018.
Il 4-2-4, o 4-4-2 'spurio', o che dir si voglia, messo in campo da Ventura a partire dalla trasferta contro il Liechtenstein del novembre scorso era stato accolto favorevolmente dalla critica, per l'intenzione di dare un'impronta propositiva al gioco azzurro. Le buone intenzioni però non sono sufficienti e al primo test di livello lo schieramento varato dal Ct si è schiantato fragorosamente, rivelando tutti i suoi limiti. Si potrebbe discutere sul fatto di aver volutamente concesso la superiorità numerica alla Spagna in mezzo al campo, ma la partita contro Israele ha dimostrato che si tratta di problematiche strutturali. Per far rendere questo modulo al meglio, ci sarebbe bisogno di due centrocampisti 'box-to-box' nell'accezione britannica del termine, capaci di reggere da soli la mediana e di dare un'adeguato apporto in fase attiva e passiva. Servirebbero due ali vere e due attaccanti capaci di alternare gioco lungo e corto. Insomma, proprio quello che a questa Nazionale manca.
Italia, gli 'equivoci' Verratti e Insigne
Qui dovrebbe stare la capacità di Ventura di saper valutare le caratteristiche degli uomini a disposizione e schierare la squadra di conseguenza. Verratti è stato sicuramente il peggiore degli azzurri nelle due gare, ma la colpa non è tutta sua. Il centrocampista del Psg ha grande visione di gioco ed è un buon interditore, ma la mediana a due non esalta le sue caratteristiche, anzi lo mette in notevole difficoltà, dovendo coprire zone di campo troppo estese per le sue attitudini. Stesso discorso per De Rossi, uomo di grande esperienza ma che denuncia limiti di velocità troppo evidenti per poter supportare una simile situazione tattica. Un altro che ha faticato ad emergere è stato Insigne, le cui responsabilità appaiono però ancora minori. Il giocatore del Napoli non ha potuto esprimere le sue grandi qualità, dovendo troppo spesso dedicarsi ai ripiegamenti difensivi e senza ricevere la dovuta assistenza nè dall'interno di centrocampo di riferimento, nè da una delle punte, nè dal terzino in sovrapposizione. Insigne si esprime al massimo in un contesto associativo come quello di Sarri, al di là della grande tecnica individuale non ha le doti per risolvere le partite da solo. Altro errore di Ventura, poi, è stato affidarsi, in una partita delicata come quella di Madrid, a un giocatore come Spinazzola, in palese ritardo fisico – al termine del match si è anche infortunato – e mentalmente condizionato dalle voci di calciomercato.
Un'Italia in queste condizioni – niente alibi fisici, la tenuta atletica a questo punto della stagione è la stessa per tutti – al playoff può andare in difficoltà contro qualsiasi avversario. Serve dunque una decisa inversione di tendenza. La soluzione migliore, per far rendere al meglio gli uomini a disposizione, sembrerebbe il 4-3-3, per restituire Verratti e Insigne a ruoli più congeniali, per dare maggior copertura centralmente alla difesa – ancora troppo dipendente dalla 'BBC' di stampo Juventus, serve accelerare il ricambio generazionale anche se stavolta c'erano le scusanti degli infortuni di Chiellini e Romagnoli che hanno ridotto sensibilmente le alternative – e per risolvere un altro equivoco, quello della coesistenza tra Belotti e Immobile. I due, ormai abituati a giostrare da prime punte con le maglie di Torino e Lazio, hanno ormai un set di movimenti poco compatibile tra loro, come ammesso dallo stesso Ventura, che però avrebbe, probabilmente, potuto e dovuto accorgersene prima. Il playoff è tra due mesi, allora non ci sarà margine d'errore. Buffon ha giustamente ricordato che la Spagna è più forte dell'Italia, ma pensare agli azzurri fuori dal Mondiale è davvero dura.
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