CALCIOMERCATO MILAN DONNARUMMA / Donnarumma e il Milan. Mirabelli e Raiola. Casa Milan e Montecarlo. Mobbing e affetto. Stamattina leggendo i giornali e guardando la tv vi sarete riempiti gli occhi e le orecchie con queste parole. Ognuno ha la sua versione. Mino Raiola la sua, Marco Fassone quella del Milan.
Ognuna delle due ha un senso logico, ci ritrovi una causa e una conseguenza. Ognuna delle due parte dall'opposto dell'altra e come è ovvio che sia si arriva a una soluzione completamente differente. Quello che sembra ormai sotto gli occhi di tutti, visto che la trattativa di calciomercato è diventata mediatica, è che non si sia arrivati ad un accordo a causa dei rapporti personali fra Raiola e i dirigenti milanisti, Mirabelli in primis. La mia domanda è questa: è possibile che le opinioni personali possano essere così determinanti in una trattativa così complessa? Raiola dice che con Galliani sarebbe andata diversamente. Possiamo dire il contrario? Con un altro agente (della stessa levatura e spessore internazionale, sia chiaro) sarebbe andata diversamente? Era la prima volta che il nuovo Milan si approcciava con Raiola, ma era vero anche il contrario… Il ragazzo avrebbe voluto rimanere al Milan. Evidentemente ha cambiato idea perché i modi e il pressing rossonero non gli sono piaciuti. A lui e al suo procuratore. Legittimo per carità. Ma sembra di assistere a un braccio di ferro per dimostrare al mondo chi era più forte. Ed è evidente che un Milan senza Donnarumma è di minore appeal che un Donnarumma senza il Milan. Il rapporto di forza è sbilanciato e questo porta sempre acqua al mulino di chi rappresenta il ragazzo.
Il Milan non ha mai nascosto che Donnarumma sarebbe stato fondamentale per la rinascita rossonera. Ha sempre detto che sarebbe stato centrale, non lo ha mai nascosto. Lo chiama asset, Raiola. Un po' arido come termine ma il concetto è giusto. Tutti sapevano cosa significava l'uno per l'altro. Sarebbe bastata una volontà comune. Invece tutto questo (nonostante la voglia di rinnovo di Donnarumma) non c'è stato. Probabilmente se le impressioni personali avessero avuto un ruolo di secondo piano la situazione si sarebbe risolta. Può capitare di non essersi simpatici: il calciomercato Milan ha trovato il feeling con Jorge Mendes, con Raiola no. Capita. Ma la situazione delicata avrebbe dovuto invitare a trovare una soluzione, invece di interpretare i segnali dell'altro come una guerra. È per questo che sembra folle ma che nonostante tutto una piccolissima opportunità per cambiare il finale c'è. E non dipende da un chiarimento ma dalla voglia di risolvere una situazione insieme. Donnarumma e Raiola sanno che se non arriva ora l'appuntamento con una grande è solo rimandato, nell'interesse di tutti, con la consapevolezza di dover trattare e non scontrarsi. A meno che sotto non ci siano cose che ancora non sono state dette…
Luca Marchetti
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