CALCIOMERCATO MILAN RAIOLA / Nel calciomercato Milan è arrivata in settimana una notizia capace di rivoluzionare i progetti rossoneri: Gianluigi Donnarumma ha deciso di non rinnovare il contratto con la società lombarda. Proprio il procuratore del portiere 18enne, Mino Raiola, ha voluto raccontato la sua versione dei fatti su una vicenda destinata ad essere a lungo tra le più importanti del calciomercato.
A 'Premium Sport' Raiola ha affermato: “Era una situazione troppo ostile, negativa, violenza. Lui e la famiglia sono stati minacciati. Minacce di non giocare e minacce di morte, striscioni mai tolti dalla società. Atteggiamento troppo passivo da parte delal società. Non è mai stata una questione economica, se due parti vogliono trovare una soluzione, la soluzione si trova. Visto che loro erano in giro con il budget di un top player e il top player ce l'hanno in casa, io sicuramente avrei trovato un modo per soddisfare le parti, ma non siamo mai entrati in quei discorsi. Così non si gestisce un top player. Toni sbagliati, rapporti non giusti. Avevo sempre garantito alla dirigenza che non saremmo partiti a parametro zero. Ho sbagliato forse io, non siamo stati troppo convincenti. Grandi club? Quelli c'erano anche quando aveva 14 anni. La volontà di Gigi è la stessa. Non c'è nessun accordo con altra società. Mirabelli? Io parlo di Milan, poi Mirabelli fa parte della società e si prenderà le sue responsabilità. Non è stata una scelta economica, ma una situazione di forma. Non si potevano più accettare certe cose”.
RETROMARCIA – “No, oggi non voglio riaprire questi discorsi. Non ho niente contro il Milan, loro hanno fatto le loro scelte: se dovevamo decidere il 13 e abbiamo deciso. Cercano un altro portiere? Ne possono cercare anche altri sette, non è un nostro problema. Perdere un anno? Se parliamo di qualità non perde un anno. Se, invece, entrano altre misure allora sì. E' mobbing quando minacci di mandare in tribuna un calciatore”.
FUTURO – Alla 'Rai', Raiola ha aggiunto: “Non ho parlato con nessuno. Quando qualcuno si farà avanti, informerò il Milan e la società deciderà. Lui è triste ma dobbiamo mettere fine a questa situazione perché era diventata insostenibile. Era diventata la cosa più importante del paese. Abbiamo tirato via un dente. Con Fassone non c'è nessun problema, non sono in guerra con il Milan ma non vedo come cambiare questa situazione. Clausola? Argomento non affrontato, non eravamo a questo punto del contratto”.
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