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Calciomercato Milan, ecco il possibile tesoretto delle cessioni

La vendita degli esuberi può portare in dote una buona somma di denaro

CALCIOMERCATO MILAN CESSIONI / Marco Fassone ha assicurato che il Milan godrà di un buon budget per il calciomercato estivo. Dunque ci si aspettano investimenti da parte del club rossonero, con la nuova proprietà cinese targata Yonghong Li. Ma una parte del denaro dovrà inevitabilmente arrivare pure dalle cessioni. I conti del club sono in profondo rosso e dunque parte della campagna acquisti può essere finanziata attraverso un 'tesoretto' derivante dalla vendita di quei giocatori non rientranti nel progetto tecnico-tattico di Vincenzo Montella. Il calciomercato Milan tra entrate e uscite può essere caratterizzato da tantissime operazioni nei prossimi mesi.

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Di seguito prenderemo in esame le possibili cessioni che possono portare nelle casse del Milan denaro utile da reinvestire nel mercato in entrata. Indicheremo le cifre dei cartellini, a cui poi andrebbero aggiunti gli importi dei rispettivi ingaggi dei giocatori.

DIEGO LOPEZ (cartellino: 500 mila euro): il club rossonero non vede l'ora di liberarsi dello stipendio del 35enne portiere spagnolo, rilanciatosi come titolare grazie al prestito all'Espanyol. Ha ancora un anno di contratto con il Milan e un ingaggio da 2,5 milioni netti annui. Non è escluso che, pur di liberarsene, Fassone e Mirabelli concedano il cartellino a titolo gratuito o per una cifra comunque simbolica. L'operazione con l'Espanyol è vicina ad essere definita.

GABRIEL (2,5 milioni): dopo l'ottima annata in Serie B al Carpi, ha vissuto due stagioni anonime e il suo valore resta basso. Ha un contratto fino al 2019 da 0,8 milioni netti annui. Il Milan potrebbe cederlo ancora in prestito, ma anche darlo via definitivamente se arrivasse una buona offerta. Piace al Torino.

RODRIGO ELY (3,5 milioni): si è rilanciato in prestito all'Alaves, dove ha trovato continuità e un buon rendimento. Ha già fatto sapere di essere disposto a restare un altro anno lì e non è escluso che il club spagnolo possa pensare ad un acquisto a titolo definitivo. Anche altre società della Liga monitorano la sua situazione. Anche lui percepisce 0,8 milioni annui.

GUSTAVO GOMEZ (6 milioni): il Milan ha speso 8,5 milioni per acquistarlo dal Lanus nella scorsa estate e la spesa si è rivelata ingiustificata per quanto mostrato sul campo dal centrale paraguayano. In caso di buona offerta verrebbe lasciato libero di partire. Nella Liga alcuni club, Malaga e Deportivo su tutti, hanno già effettuato dei sondaggi. Per Gomez stesso stipendio di Gabriel ed Ely.

LUCA ANTONELLI-LEONEL VANGIONI (2,5 milioni): uno dei due lascerà Milanello. Entrambi sono considerati riserve e uno dei due resterà per fare da sostituto a colui che verrà acquistato per fare il titolare, forse Ricardo Rodriguez. L'ex Genoa ha 30 anni e guadagna 1,5 milioni netti all'anno, mentre il 30enne argentino incassa 700 mila euro in meno del collega.

MATTIA DE SCIGLIO (10-12 milioni): contratto in scadenza a giugno 2018 e poche chance di rinnovo. Il 24enne terzino milanese sembra desideroso di cambiare aria, soprattutto dopo la rottura con la tifoseria. Juventus e Napoli sono in agguato, ma occhio anche alle piste estere. In caso di addio, molto probabile, il Milan risparmierebbe 1,5 milioni netti nel monte ingaggi.

ANDREA POLI (3 milioni): stagione anonima per il centrocampista 27enne, utilizzato pochissimo da Montella. Il suo addio è certo e il club rossonero, considerando pure il contratto che scade nel 2018, non potrà chiedere un compenso troppo alto per il cartellino. L'ex Sampdoria piace ad alcune società della Serie A, tra cui il Torino. Anche lui percepisce 1,5 milioni netti annui.

ANDREA BERTOLACCI (8-10 milioni): rispetto ai 20 milioni spesi nell'estate 2015, il valore del centrocampista romano è notevolmente sceso. Si è almeno dimezzato, a causa di un rendimento non all'altezza delle aspettative e dei diversi infortuni. Il Milan può venderlo a titolo definitivo se arriverà un'offerta che limiterà la minusvalenza oppure pensare a un prestito, magari oneroso, che lo possa rilanciare altrove. Sono 2 i milioni netti del suo stipendio.

JOSE' MAURI (3-4 milioni): il prestito all'Empoli avrebbe dovuto rilanciarlo dopo una prima stagione rossonera anonima. Invece lo spazio per lui non è stato quello atteso e neppure le prestazioni hanno convinto. Possibile un nuovo trasferimento a titolo temporaneo, però una buona proposta per il cartellino può anche convincere la società di via Aldo Rossi a cedere definitivamente il mediano classe 1996.

KEISUKE HONDA (0): il giapponese è in scadenza di contratto e si svincolerà dal 1° luglio. Nessun incasso dal cartellino, ma un risparmio di 2,5 milioni netti sul monte ingaggi. Il suo futuro può essere in MLS, ma Honda è stato richiesto anche dal Levante.

M'BAYE NIANG (16-18 milioni): il Watford può riscattarlo per 18 milioni, ma potrebbe anche chiedere uno sconto sulla cifra pattuita a gennaio. Nel caso di mancata permanenza a Londra, il Milan cercherà comunque di venderlo per incassare una cifra attorno ai 15 milioni e tagliare il suo stipendio da circa 1,4 milioni netti a stagione.

CARLOS BACCA (20 milioni): il 30enne colombiano è il giocatore da cui il 'Diavolo' pensa di incassare la somma maggiore. Pagato 30 milioni nell'estate 2015, a causa dell'età e di un rendimento non costante il prezzo è sceso. In Cina potrebbero sicuramente fare offerte che accontentino sia il Milan che il centravanti, però bisognerà vedere se l'ex Siviglia sarà disposto a volare in Asia dopo aver rifiutato altre proposte nei mesi scorsi. Rimangono aperte le piste che portano in Premier League, Liga e Ligue1.

Solo considerando i cartellini, il Milan potrebbe incassare una cifra compresa tra i 70 e gli 80 milioni. Ovviamente bisogna considerare i pagamenti rateali e le diverse formule di trasferimento. Infatti, su qualche calciatore non è semplice ricevere proposte di acquisto definitivo, ma magari di prestito con diritto/obbligo di riscatto. Ad ogni modo, ci sarebbe un discreto potenziale da sfruttare in tema di cessioni, a cui aggiungere pure gli stipendi risparmiati. Queste sono solamente delle stime, ma se la dirigenza concludesse alcune di queste vendite alle cifre indicate, potrebbe poi ritrovarsi con buon margine per operare in entrata.

Matteo Bellan

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