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Inter, è caos: record negativo, tifosi furiosi e il mercato alle porte

Solo due punti in otto partite. La curva contesta, Handanovic e Eder alzano i toni in tv

NEWS INTER CRISI / Il ko di 'San Siro' contro il Sassuolo lascia un mix di rabbia e pericolosa rassegnazione al centro delle news Inter. La testa è in vacanza ed il cambio in panchina con l'addio di Stefano Pioli ed il ritorno di Stefano Vecchi non ha dato quella scossa che la società si aspettava. Anzi. A due giornate dalla fine della stagione di Serie A, l'Inter è praticamente fuori dall'Europa ed al centro di una crisi storica, contestata dai tifosi e dai giocatori, come Eder e Handanovic proprio nel post-partita di Inter-Sassuolo. Ed all'orizzonte si prevede un altro calciomercato di rivoluzione. 

Inter, Eder e Handanovic alzano la voce dopo il Sassuolo

Sei sconfitte e due pareggi per un totale di due punti conquistati nelle otto gare che hanno seguito l'illusorio trionfo per 7-1 sull'Atalanta. L'Inter riscrive in negativo la storia, eguagliando una clamorosa striscia di otto partite senza vittorie che non si vedeva dalla stagione '81-'82. E quella volta i ko furono cinque. E mentre in campo gli unici a meritarsi gli applausi sono il rivale Iemmello, autore della doppietta decisiva, e Gabigol, più per la curiosità di vedere sul prato verde questo oggetto ancora misterioso, fa rumore il grande silenzio della Curva Nord, cuore pulsante della tifoseria nerazzurra. Come promesso, la gara si apre con la grande contestazione: 'Stendiamo un velo pietoso…' campeggia sul secondo anello verde ricoperto da un enorme telo bianco. E poi via con gli striscioni che invocano una maggiore presenza da parte della proprietà ed una lunga serie di cori contro la squadra, fino al 20' del primo tempo quando viene esposto l'ultimo striscione che recita: 'Visto che il nostro sostegno non ve lo potete meritare… Oggi vi salutiamo e ce ne andiamo a mangiare…'. Ed al grido di “tutti a casa olè”, il settore viene completamente abbandonato e lasciato vuoto per tutto il resto dell'incontro.

A fine gara, è duro lo sfogo del portiere Samir Handanovic: “Storie che si ripetono. Capisco i tifosi, sono qua da cinque anni ed è sempre la stessa situazione, hanno ragione, l’Inter non può essere settima o ottava, la pazienza può esserci fino ad un certo punto. Questo è il peggior momento da quando sono qui, difficile anche per noi calciatori. Abbiamo visto il Chelsea vincere, la Spal promossa in A e poi ci siamo noi…”. Ed allo sloveno fa eco Eder: “Sono arrivato nell’ultimo anno e ho trovato le stesse difficoltà che l’Inter ha sofferto negli ultimi 5-6 anni: se la società a inizio stagione ci ha chiesto la Champions e ci ritroviamo a lottare per l’Europa League c’è qualcosa che non va. Chi si sente giocatore da Inter e vuole restare deve dirlo alla società, e così chi vuole andarsene. Allo stesso modo la società deve avere la personalità di parlare chiaro, è così che si crea un gruppo. Bisogna avere la consapevolezza che una squadra come l’Inter non può continuare così anche l’anno prossimo”.

Calciomercato Inter, dall'allenatore alla squadra: il punto

Ed allora la testa va già inevitabilmente alla prossima estate, quando l'Inter stessa andrà in buona parte ricostruita. La nuova rivoluzione di Suning è partita dai vertici, dalla società, dove l'arrivo di Walter Sabatini come coordinatore tecnico del Suning Sports Group rappresenterebbe solo un primo passo. Ancora aperta la caccia ad un 'uomo forte' da inserire nei quadri dirigenziali, con il 'Corriere della Sera' che lancia il nome di Alessandro Zarbano come possibile nuovo amministratore delegato. Mentre si attendono novità sul ritorno di Lele Oriali e su altre figure che potrebbero andare a completare l'assetto. Non trova conferma invece, secondo quanto raccolto da Calciomercato.it, la voce che vorrebbe Fabio Capello candidato al ruolo di Dt. Il tutto mentre è ovviamente apertissimo il casting per il nuovo allenatore. Il sogno resta Antonio Conte, per il quale Suning è disposto a far follie, ma il rinnovo col Chelsea sembra avvicinarsi. Diego Simeone ha ribadito di voler restare all'Atletico Madrid, così potrebbe salire la candidatura di Mauricio Pochettino del Tottenham. Resta comunque più raggiungibile Luciano Spalletti, mentre la dirigenza interista rimane in allerta sul fronte Maurizio Sarri dopo le scintille col presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Qualora dovesse aprirsi uno spiraglio, un assalto nerazzurro sarebbe tutt'altro che da escludere. 

Infine il campo. Si partirà per forza di cose dalla rifondazione del reparto difensivo, dove sono praticamente tutti in bilico. Soprattutto per quanto riguarda i terzini con il solo D'Ambrosio sostanzialmente certo di restare. Ma anche al centro nessuno può dormire sonni tranquilli e con Medel destinato a tornare a centrocampo è già partita la caccia ai rinforzi in quella zona del campo. Nelle ultime ore è spuntato forte il nome di Pepe, in uscita a parametro zero dal Real Madrid e per il quale ci sarebbe già addirittura un accordo, smentito dal Ds Ausilio che però non ha negato l'interesse. Il preferito dell'Inter resta comunque Antonio Rüdiger, ma si continuano a valutare anche i profili di Manolas e de Vrij. Per il resto dipenderà molto da quello che avverà in uscita. In particolare i nerazzurri vorrebbero accelerare alcune partenze pesanti per sistemare entro il 30 giugno i bilanci come da accordi con l'Uefa. Ed in questo senso va prestata particolare attenzione alla situazione di Ivan Perisic, per il quale club come Manchester United e Chelsea sarebbero pronti a sborsare 55-60 milioni di euro. La partenza del croato, dunque, spalancherebbe le porte agli acquisti nel reparto offensivo, dove restano caldissimi i nomi di Berardi e Bernardeschi. La settimana prossima, intanto, dovrebbe andare in scena un incontro col Psg, nel quale si potrebbe parlare anche di profili come Marquinhos, Krychowiak e addirittura Di Maria.

Lorenzo Polimanti

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