PIERMARIO MOROSINI / Sono passati cinque anni da quel maledetto 14 aprile 2012 dove Piermario Morosini perdeva la vita. Si giocava un Pescara–Livorno, una news Serie B difficile da dimenticare, con il centrocampista che si accasciò a terra privo di sensi per arrivare all'ospedale senza vita. Un ricordo che gli amanti del calcio devono tenere vivo per non dimenticare un ragazzo che anche nel suo ultimo momento ha lottato fino alla fine come era solito fare in mezzo al campo.
Nato a Bergamo il 5 luglio del 1986 il calciatore era cresciuto nella Primavera dell'Atalanta che lo era andato a pescare dalla Polisportiva Monterosso quando aveva appena nove anni. Ceduto a diciannove all'Udinese, lo aveva fatto girare per ben sei squadre sul calciomercato senza mai riportarlo alla base.
Stagioni vissute tra alti e bassi con Bologna, Vicenza, Reggina, Padova, Vicenza e Livorno, fino a quel terribile 14 aprile del 2012. Piermario Morosini era affetto da cardiomiopatia aritmogena come ha stabilito poi l'autopsia. Ci sono state molte polemiche sull'assenza dei defibrillatori in campo, con tanto di processi e sentenze sulle quali non è il momento di ritornare anche per rispetto del ricordo del calciatore.
Il ricordo del mondo del calcio è ancora vivo nei confronti del calciatore ex Livorno. Il rispetto nei sui confronti è immenso e anche nella giornata di oggi sono arrivati tantissimi messaggi da sportivi e non che hanno voluto ricordare con affetto lo sfortunato centrocampista.
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